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martedì, Giugno 25, 2024
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GIUGLIANO, BIMBO ROM MUORE DI FREDDO
Al campo nomadi di Ponte Riccio

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GIUGLIANO
. Un bimbo di 19 giorni è morto ieri in un campo nomadi di Giugliano, nel napoletano. Pare che il neonato fosse affetto da una forte bronchite, che potrebbe essersi aggravata per le precarie condizioni di vivibilità e per il freddo. Nei sette campi nomadi della cittadina (dove vivono circa 600 rom provenienti dai paesi dell’ex Jugoslavia), fatti di vecchie baracche di legno e lamiera, mancano infatti persino acqua e luce. «Una tragedia annunciata», ha commentato Mimmo di Gennaro dell’Opera nomadi, che ha concordato con il comune un progetto per costruire un campo attrezzato con roulotte, anche se non potrà ospitare tutti e 600 i rom. Ma Legambiente va all’attacco e lancia accuse durissime: «Il campo nomadi numero 7, dove è morto il neonato, da un decennio sorge su una discarica di 110 mila mq con presenza di rifiuti altamente pericolosi, così come risulta dal censimento dell’Arpac nel Rapporto aggiornato marzo 2003 sul censimento dei siti inquinati. Ci chiediamo come è possibile che mai nessuno ha fatto nulla? Perché il campo non è mai stato delocalizzato? Perché a quella discarica, abusiva, non sono stati mai messi i sigilli?».




LE REAZIONI





Napoli, 27 gen. – (Adnkronos)
– La morte di un piccolo rom di 18 giorni a Giugliano ha provocato risentite dichirazioni da parte di alcuni esponenti politici. L’assessore provinciale alle politiche sociali e alla immigrazione della provincia di Napoli Corrado Gabriele sottolinea che ”l’entrata in vigore della nuova normativa sugli immigrati è segnata da una nuova morte, quella di un piccolo bimbo Rom, morto per il freddo o per una bronchite, a soli 18 giorni. Una morte assurda di cui siamo tutti responsabili”. ”Siamo tutti chiamati a sentirci responsabili -conclude Gabriele- per quanto e’ accaduto, per le inumane condizioni in cui vivono le popolazioni Rom nella nostra Regione, nella Provincia di Napoli ed in particolare in una zona come quella dell’Area Asi di Ponte Riccio a Giugliano, dove i campi Rom sorgono intorno alle discariche, dove uomini, donne e bambini sono costretti a convivere con i rifiuti, trattati come rifiuti essi stessi”. «E´ una tragedia umana e civile che riguarda tutti, istituzioni e società civile» ha dichiarato l´assessore regionale all´immigrazione Adriana Buffardi, che ha espresso «cordoglio per questo tragico evento».

E se Rifondazione comunista chiede il lutto cittadino e la convocazione del consiglio comunale per prendere posizione sulla realizzazione di un campo attrezzato Legambiente osserva che ‘nessuno deve parlare di destino cinico e baro perche’ e’ una morte bianca figlia del menefreghismo di tutti”

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