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martedì, Maggio 7, 2024
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Nuvoletta, Polverino e Casalesi: sotto chiave beni per quasi un miliardo di euro

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Era legato al clan dei Casalesi, dei Polverino e dei Nuvoletta l’imprenditore maranese arrestato dai militari del Gico al quale sono stati sequestrati beni per 800 milioni di euro, tra cui la “Villa Borghese” a Marano di Napoli. Il sequestro è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Napoli su ordine dei pm della Direzione distrettuale antimafia ai danni dell’imprenditore Angelo Simeoli, L’indagine ha consentito di ricostruire l’entità del patrimonio dell’imprenditore e individuare numerosi prestanome, titolari di società attive nel settore immobiliare ed edilizio ai quali nel tempo sarebbero stati intestati beni immobili, auto e imprese allo scopo di sfuggire alle indagini.

Angelo Simeoli, nel febbraio 2011, era già stato coinvolto nell’inchiesta che aveva portato all’arresto di 14 persone per aver agito nell’interesse dei gruppi camorristici Zagaria e Bidognetti dei Casalesi e dei clan Nuvoletta e Polverino di Marano, nel Napoletano. Le indagini dello Scico di Roma e del Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta hanno permesso di ricostruire l’impero di Simeoli: immobili di lusso, automobili e società edili ed immobiliari in gran parte intestati a prestanome per sfuggire ai controlli. Se il provvedimento di sequestro fosse trasformato in confisca, tutti questi beni, tra cui ville con piscine, appartamenti, locali pubblici, potrebbero essere messi a disposizione della comunità. Simeoli – conferma il tenente colonnello Bruno Salsano, raggiunto telefonicamente – è un imprenditore molto conosciuto in zona. Ha realizzato opere importanti e controverse come l’eco-mostro Domitia Village di Lago Patria. L’uomo, attualmente si trova agli arresti domiciliari per motivi di salute.

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Paolo Schiavone era stato arrestato dalla Squadra Mobile di Caserta e dal Centro Operativo Dia di Roma nel maggio 2010, nell’ambito dell’operazione ‘Sud Pontino’, che aveva svelato le infiltrazioni ed i condizionamenti del clan dei Casalesi ala Schiavone nelle attività dei principali mercati ortofrutticoli del centro e del Sud Italia. In particolare veniva imposto il monopolio dei trasporti su gomma a una ditta di San Marcellino (Ce), formalmente intestata all’imprenditore Costantino Pagano, anche lui arrestato, ma riconducibile direttamente alla famiglia Schiavone, ed in particolare ai gruppi capeggiati da Francesco Schiavone, alias Sandokan, ed all’omonimo cugino Francesco Schiavone, alias Cicciariello, attraverso i rispettivi figli..

L’indagine aveva evidenziato l’importanza assunta dal clan dei Casalesi nel gotha criminale nazionale tanto che, per imporre alla ditta di trasporto il controllo esclusivo nello strategico settore dei trasporti dei prodotti ortofrutticoli sulle tratte da e per la Sicilia, aveva stretto una vera e propria alleanza commerciale, fondata su metodi tipicamente mafiosi, con esponenti di spicco della mafia siciliana e con i loro emissari imprenditoriali, che controllavano il commercio all’ingrosso e la distribuzione di tali beni nei principali mercati dell’isola. In tale contesto erano state emesse oltre 60 ordinanze di custodia cautelare in carcere. L’operazione di oggi ha portato al sequestro, propedeutico alla confisca, di un’azienda di allevamento di bovini e bufalini e produzione di latte, 4 terreni, quota del 50% di terreno, quota del 50% di fabbricato rurale e di un appartamento.

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