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martedì, Maggio 7, 2024
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Sette Cainate, bloccata la tangenziale

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Giugliano
. La tregua per lutto è finita. La mobilitazione contro la riapertura della discarica di Settecainate riprende. Ieri cortei e blocchi, dopo la fiaccolata di sabato sera fino alla cava, in testa i sindaci di Giugliano e Qualiano. Da via Ripuaria si sono mossi in 500 per raggiungere lo svincolo della variante della Tangenziale. Una breve assemblea, poi la decisione: in marcia sulla Tangenziale, direzione Napoli, a piedi fino allo svincolo di Licola. E così per due ore e mezza l’arteria di collegamento veloce con Napoli è stata bloccata. In difficoltà migliaia di automobilisti, centinaia di famiglie dirette ai locali della costa flegrea e domiziana per festeggiamenti, dai battesimi alle prime comunioni. Al contrario di domenica scorsa, però, ieri è stata lasciata libera una delle corsie per consentire il deflusso del traffico in direzione di Roma e così i disagi per i viaggiatori sono stati alleggeriti.
Dalle 11 alle 13.30 le viabilità in zona è andata in tilt. Ma nessun incidente, nessuna tensione con le forze dell’ordine. Sembra dunque avere avuto effetto il tentativo messo in atto dalla maggioranza dei cittadini del litorale giuglianese di isolare qualche gruppetto violento e soprattutto di riportare la protesta nell’alveo del dialogo, del confronto istituzionale, della proposta alternativa alla riapertura della discarica di Settecainate. Non solo. La polizia segue con particolare attenzione la pista della manovra di personaggi legati all’ecomafia dietro l’azione dei commandi che a più riprese hanno agito, prima con i due attentati alla discarica, poi provocando tafferugli mentre decine di abitanti della zona manifestavano in maniera civile. Non si esclude che ci sia qualcuno che cerca di strumentalizzare la protesta, anche sulla pelle dei partiti di opposto schieramento, con l’unico obiettivo di costringere a chiudere Settecainate per poter offrire una discarica alternativa, magari in un’area non lontana. La cava di Settecainate, proprietà Fibe, è stata requisita dal Commissariato per l’emergenza con l’obiettivo di smaltire gli scarti di impianti Cdr da mesi nei piazzali. Ma gli abitanti sostengono che qui non si stanno scaricando scarti, ma addirittura rifiuti indifferenziati o tritovagliati. Ipotesi respinta dal Commissariato, che ribadisce: Settecainate è autorizzata solo per gli scarti.
La tensione continua a salire. Anche ieri la mobilitazione delle forze dell’ordine è stata massiccia perché hanno lasciato il segno i tafferugli di cinque giorni fa, cominciati con lanci di molotov, assalto ai camion e sabotaggi alla discarica, finiti con quattro arresti (condanne per direttissima), cinque denunce e una decina di feriti tra manifestanti, poliziotti e carabinieri. Il sit-in di ieri sulla variante della Tangenziale è finito con la lettura di diversi documenti dell’Asl, dell’Arpac e di esperti sulle condizioni di lavorazione nella cava di Settecainate. È stato inoltre letto il documento-appello diretto al premier Berlusconi che due consiglieri circoscrizionali, Stefano Franciosi e Raffaele Migliaccio, e il presidente della circoscrizioone Licola-Varcaturo, Domencio Cante, sono riusciti a consegnare al sottosegretario Paolo Bonaiuti a margine dei funerali dello chef Antonio Amato, ucciso dai terroristi in Arabia Saudita.
«Presidente – si legge nell’appello – fermi questo scempio che agli abitanti del litorale costa un alto prezzo in termini di diritto alla salute, visto che in zona c’è un evidente aumento di malattie tumorali, respiratorie e gastriche. Volere rendere la nostra zona unico ricettacolo di ciò che andrebbe destinato in più siti appare quasi un vilipendio alla famiglia della giovane vittima del terrorismo». La famiglia Amato abita a qualche chilometro dalla discarica.


FRANCESCO VASTARELLA – IL MATTINO 7 GIUGNO 2004

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