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mercoledì, Maggio 8, 2024
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RIFIUTI, TASK FORCE PER RIAPRIRE LA CAVA DI GIUGLIANO
Dal Commissariato Sos al tribunale

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GIUGLIANO. La task force del Commissariato per l’emergenza rifiuti ha lavorato fino a notte fonda. Mappe, rilievi, apparecchiature e autorizzazioni dell’invaso di Settecainate a Giugliano messe a confronto con le relazioni dei consulenti del tribunale. Che cosa è stato riparato delle irregolarità segnalate dai consulenti? Che termini ci sono per ottenere la riapertura della discarica dopo l’ordinanza di sospensione delle attività da parte del tribunale civile? Le risposte arriveranno oggi o domani, perché sulla base della verifica nel corso della notte il Commissariato probabilmente chiederà un nuovo incontro con i magistrati e i consulenti del tribunale. Un incontro che potrebbe portare alla svolta e quindi alla presentazione di una richiesta formale di riapertura urgente, alla quale magari il tribunale potrebbe rispondere con una serie di disposizioni ulteriori consentendo però la riapertura, visto che comunque anche i consulenti non parlano di rischi immediati.
È una corsa contro il tempo quella che il commissario Corrado Catenacci ha imposto ai suoi funzionari. La discarica di Giugliano serve per mantenere in vita il delicato equilibrio del sistema di smaltimento regionale, soprattutto di Napoli e dell’hinterland. Nella cava di Settecainate finiscono frazione organica stabilizzata e sovvalli, ovvero gli scarti degli impianti Cdr di Giugliano, Tufino e Caivano. Settecainate è l’unica discarica della provincia di Napoli, con la sua chiusura rischiano la paralisi gli impianti costretti ad accumulare le balle nei piazzali. Oltre una settimana non si può infatti resistere. Legambiente intanto continua a protestare: «Non credo che alcune irregolarità si possano sanare dalla sera alla mattina. I cittadini che protestavano avevano ragione».
Di ora in ora cresce la preoccupazione anche nelle isole del golfo, Ischia, Procida e Capri, in Costiera sorrentina e nelle altre zone turistiche dove in questi giorni la percentuale di produzione dell’immondizia è cresciuta in maniera esponenziale rispetto al resto dell’anno. Ischia, che in questo momento ha 400mila tra abitanti e villeggianti, ha il fiato sospeso: nel caso di interruzione del flusso agli impianti Cdr Ischia potrebbe resistere non più di 48 ore accumulando i rifiuti nei cassoni, sebbene in questi giorni per le isole e le altre zone turistiche il Commissariato abbia dato la precedenza ai camion che devono sversare negli impianti Cdr.
Due giorni di autonomia valutano i tecnici anche per Napoli. «Fino a questo momento il sistema ha girato senza troppe difficoltà – spiega Lino Bonsignore, amministratore delegato dell’Asia – ma già dalla prossima settimana entreremo in una fase di allarme. La priorità è evitare l’accumulo di immondizia in strada, cercando di portar via tutto quanto è possibile e di avviarlo all’imballaggio nello stabilimento di via delle Brecce per poi farlo partire per la Germania. Tutti i dipendenti che adesso sono in ferie, il 30 per cento dell’organico, saranno richiamati». Da lunedì, statistiche alla mano, le 1550 tonnellate giornaliere di Napoli dovrebbero ridursi a 900 e questo dovrebbe aiutare.




PAOLA PEREZ
– FRANCESCO VASTARELLA

IL MATTINO 6 AGOSTO 2004

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