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CONSIGLIO COMUNALE SCIOLTO: IL RESOCONTO DA VENERDI’ AD OGGI

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MARANO. Una premessa a questa Flash News è d’obbligo, quanto meno per spiegare ai nostri utenti la cronologia degli eventi ed il perché di questo silenzio su un fatto che ha già avuto vasta eco sui mezzi di informazione.

Chi aggiorna questo sito è consulente esterno del Comune di Marano, inquadrato nello staff del sindaco Mauro Bertini. La decadenza del primo cittadino in seguito allo scioglimento del Consiglio comunale, comporta – salvo diversi orientamenti della commissione prefettizia – l’automatica risoluzione del contratto e, di conseguenza, la sospensione dell’aggiornamento del sito nelle attuali modalità. Il clima di incertezza derivante dalla anomala evoluzione degli eventi ha suggerito di attendere maggiore chiarezza prima di procedere.

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Venerdì scorso, 23 luglio, poco dopo la chiusura degli uffici comunali, si è diffusa la notizia della deliberazione del Consiglio dei Ministri sullo scioglimento del Consiglio comunale di Marano per “accertate ingerenze delle organizzazioni malavitose”. Di solito, una tale notizia è seguita a breve dalla notifica del Decreto di scioglimento da parte del Presidente della Repubblica. Ad oggi, invece, tale notifica non è stata ancora formalizzata e quindi il Consiglio comunale di Marano, la giunta, il sindaco Mauro Bertini ed i consulenti esterni sono formalmente ancora in piena legittimità, pur sapendo che nei prossimi giorni giungerà la formalizzazione dell’atto di scioglimento.

Scioglimento che, a tutt’oggi, non è ancora chiaro nelle sue motivazioni, che saranno note nel momento in cui sarà firmato il decreto del Presidente della Repubblica, attraverso la relazione di accompagnamento che è un estratto della relazione della Commissione d’Accesso.

LUNEDI’ 26 LUGLIO 2004

Intanto, ieri sera, il Consiglio comunale, convocato dal presidente Salvatore Perrotta già nella mattinata di domenica, si è riunito in sessione straordinaria e urgente per discutere proprio della decisione del Consiglio dei Ministri. Dopo un lungo ed articolato dibattito in cui sono intervenuti il sindaco Mauro Bertini (che ha ripercorso le tappe di quella che definisce una aggressione politico giudiziaria ed ha riferito della conferma della stima ricevuta dal prefetto in un incontro ieri mattina), Corrado Gabriele (Rifondazione Comunista, che ha sottolineato il rischio di inasprimento della tensione sociale a danno della città), Claudia De Magistris (Comunisti Italiani, che ha ribadito la volontà di difendere le istituzioni democraticamente elette), Claudio Felisio (Pdm, che ha riaffermato la piena fiducia nell’operato dell’amministrazione), Cipriano Cecere (Margherita, che ha evidenziato l’incapacità politica di quelle forze che ricorrono a metodi antidemocratici per sovvertire il voto popolare), Renato Schettino (Margherita, che ha duramente contestato chi infanga la dignità dei cittadini di Marano), Geppino De Vivo (Comunisti autonomi, che ha avanzato il forte sospetto che lo scioglimento di Marano risponda a logiche di ricatto politico nell’ambito del centrodestra), Nicola Paragliola (Forza Italia, che ha ribadito di non gioire per lo scioglimento e di voler approfondire le motivazioni anche attraverso un ricorso al Tar), il civico consesso, nella pienezza dei suoi poteri, ha approvato il seguente ordine del giorno:

“Il Consiglio comunale di Marano, riunito in forma straordinaria ed urgente, a seguito della notizia avuta dagli organi si stampa sulla decisione del Consiglio dei Ministri di procedere allo scioglimento del Consiglio comunale per “accertate ingerenze della camorra”:

1. Rigetta con sdegno ogni accostamento Marano-camorra;

2. Respinge con decisione la volontà del Governo di centrodestra di sciogliere il Consiglio comunale prendendo a pretesto una impossibile e inesistente collusione con la camorra;

3. Rifiuta lo scioglimento che ritiene pretestuoso e illegittimo e contrario allo spirito e alla lettera della Costituzione italiana;

4. Respinge l’ipotesi che a giustificazione di questa scelta scellerata si chiamino in causa vere o presunte parentele di dipendenti comunali con soggetti in odore di camorra: fare di ogni erba un fascio non aiuta nell’individuare specifiche e individuali responsabilità;

5. Individua in una subdola aggressione sistematicamente portata contro le amministrazioni di centrosinistra la ragione di uno scioglimento che non trova motivazioni se non nell’utilizzo spregiudicato dello strumento di sindacato ispettivo usato come maglio per smantellare capisaldi democratici;

6. Rivolge al Presidente della Repubblica un urgente appello perché ponga fine alla aggressione e ripristini il rispetto per la Costituzione e impedisca che vada a termine un processo criminale che sconfigge la democrazia;

7. Impegna il sindaco a intraprendere tutte le azioni di difesa della dignità e della onorabilità dei cittadini di Marano e dei loro consiglieri in tutte le sedi giudiziarie;

8. Chiama la cittadinanza a mobilitarsi a difesa delle proprie istituzioni democraticamente e legittimamente elette;

9. Si autoconvoca in assemblea permanente impegnandosi a non cedere o recedere dalle funzioni democraticamente assegnate ai consiglieri dalla cittadinanza di Marano”.

L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità dei presenti.

Successivamente l’incontro, chiuso formalmente il Consiglio comunale, si è trasformato in assemblea con le numerose delegazioni intervenute. Erano presenti i sindaci di Salerno (Mario De Biase), Pozzuoli (Enzo Figliolia), Acerra (Espedito Marletta), Casoria (Giosuè De Rosa), San Giorgio a Cremano (Ferdinando Riccardi), Grumo Nevano (Angelo Di Lorenzo), Monte di Procida (Pippo Coppola), Portici (Enzo Cuomo), Melito (Di Gennaro), Volla (Giovanni Mastrogiacomo), Villaricca (Lello Topo), Pomigliano (Michele Caiazzo), gli assessori di Ottaviano (Ambrosio), Boscoreale (Atzeri), Giugliano (Morniroli). E ancora, gli ex sindaci di Frattamaggiore (Enzo Del Prete) e Pomigliano (Leopoldo Spedaliere), i parlamentari Luigi Marino (Pdci), Giovanni Russo Spena (Prc), il consigliere regionale Maranta (Prc), i consiglieri provinciali Tuccillo (Margherita) e Guida (Prc). I segretari di partito Peppe De Cristofarno (provinciale Prc), Vito Nocera (regionale Prc), Pasquale Sommese (provinciale Magherita), Diego Belliazzi (provinciale Ds). Hanno inviato documenti di adesione alle iniziative il sindaco di Ercolano Luisa Bossa e quello di Cercola Giuseppe Gallo, il presidente della Provincia Dino Di Palma, il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino. Hanno inviato messaggi di solidarietà, fra gli altri, don Tonino Palmese dell’associazione Libera ed il missionario comboniano Alex Zanotelli, il segretario di Alternativa Sociale Lista Mussolini Rodolfo Imperiale.

Al termine del lungo dibattito è emersa la costituzione di fatto di una sorta di Comitato di Difesa della Democrazia Rappresentativa nei Comuni con l’approvazione del seguente documento:

“I sottoscritti sindaci dei Comuni della provincia di Napoli, convenuti presso l’aula del Consiglio comunale di Marano chiedono ai Gruppi Parlamentari dei partiti del Centrosinistra di farsi con urgenza promotori presso la Presidenza della Repubblica di una convocazione dei sindaci da parte dello stesso Presidente.
Ciò ritenendo il Presidente Ciampi l’unico vero garante della gestione dello strumento della Commissione d’Accesso e dello scioglimento per infiltrazioni criminali in maniera trasparente ed equa e non come mezzo di battaglia politica.
Impegnano i Parlamentari campani del Centrosinistra a promuovere ad horas tutte le iniziative opportune per realizzare in tempi brevi l’incontro richiesto”.
I sindaci hanno concordato l’invio di un telegramma al Presidente della Repubblica per chiedere di essere convocati al fine di poter spiegare il profondo dissenso per l’uso strumentale degli strumenti di antimafia.
MARTEDI’ 27 LUGLIO 2004
Fioccano nuove attestazioni di solidarietà: su tutte quella di Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli, che stamattina ha incontrato il sindaco Bertini ed ha dichiarato di voler sottoscrivere tutte le iniziative promosse dal nascente coordinamento dei sindaci. Una delegazione dell’amministrazione comunale di Marano ha partecipato stamattina alla seduta del Consiglio provinciale dove è stato approvato un ordine del giorno sul caso-Marano.
La Lega delle Autonomie Locali della Campania ha prodotto un documento in cui impegna i sindaci e le amministrazioni della Campania ad attivare ogni azione a tutela e per la revisione delle norme legislative che disciplinano la materia.
L’Anci nel suo direttivo regionale di giovedì mattina discuterà del caso-Marano e lo porterà all’attenzione del direttivo nazionale dell’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia.
E ancora, forte la richiesta di revoca dello scioglimento avanzata in sede parlamentare.
I senatori Marino, Pascarella, Flammia, Tessitore, Villone, Formisano, Pagano, Pagliarulo, Manzione, Maconi, Piatti, Stanisci, Vicini, Falomi, Zancan, Di Girolamo, Mascioni, Sodano, Malabarba e Muzio, hanno sottoscritto la seguente interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio ed al Ministro degli Interni per sapere “quali siano le gravissime motivazioni che hanno indotto il governo ad assumere un provvedimento così eccezionale nei confronti di una amministrazione che ha operato per lunghi anni ricevendo la piena riconferma da parte della comunità locale e che ancora oggi ottiene tanti attestati di stima e di solidarietà anche da parte di avversari politici, come si riscontra in questa mobilitazione generale di rappresentanti di diversi livelli istituzionali, delle organizzazioni della società civile e del mondo del lavoro, in difesa del Consiglio comunale eletto; se non ritenga il Governo di procedere ad un riesame della situazione ai fini di una più prudente e ponderata valutazione dei fatti commessi a livello di apparato amministrativo e della conseguente revoca del provvedimento di scioglimento adottato”.
Ulteriori sviluppi nelle prossime ore…





ufficio stampa Comune Marano

27 LUGLIO 2004

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