Giugliano. Il dibattito nel centrosinistra si fa sempre più infuocato. Tutti contro tutti in attesa di trovare un accordo che tarda ad arrivare. Dopo le dimissioni della giunta tecnica a sei e i ritardi per il rimpiazzo, inquieta il varo del riequilibrio di bilancio.
Ieri mattina i capigruppo consiliari hanno deciso di convocare il consiglio comunale la settimana prossima, pur sapendo che senza accordo preventivo il provvedimento non potrà passare. Un’omissione che equivale al mancato voto del bilancio preventivo e produce lo scioglimento del Consiglio. Il rischio è grosso, considerato che da mesi si gira a vuoto sulla questione.
Intanto il sindaco Francesco Taglialatela registra un nulla di fatto: «Resto ancora in attesa della rosa dei nomi – dice – e non posso fare altro che sollecitare i partiti ad essere responsabili». Dal canto loro Ds e Margherita si dicono pronti a farsi avanti a patto che si delinei un’intesa di massima che ancora non c’è. Negli accordi precedenti in ballo c’erano 10 poltrone per visibilità a tutte e 8 le forze politiche. Un patto che a fine 2003 ha dato il via anche all’iter per la modifica dello statuto comunale, esecutiva da metà febbraio.
«Fino a quando non c’è certezza che si sta costituendo la nuova giunta – dice Giovanni De Vivo, segretario dei Ds – non porteremo nessun nome sul tavolo della discussione». Nessun problema nemmeno per la Margherita: «Adesso che ci sono le condizioni per preparare la giunta politica, non abbiamo remore a presentare la nostra lista», dice il coordinatore Nello Palumbo. Insomma, le trattative sembrerebbero essersi arenate.
«La nostra rosa di nomi – dice Antonio Ferrara, dello Sdi – l’abbiamo presentata e ci aspettiamo che Ds e Margherita facciano prevalere gli interessi dei cittadini senza bloccare il processo di governo». Per andare avanti si devono chiarire le posizioni di Udeur e Italia dei Valori. In quel caso la giunta potrebbe essere a 8 anziché a 10, scatenando la lotta per le due poltrone congelate: potrebbero rivendicarla i partiti a maggiore consenso, oppure lo stesso sindaco allo scopo di recuperare due assessori dimissionari.
Dall’opposizione non stanno a guardare: An, Fi, Udc e Nuovo Psi hanno affisso migliaia di manifestini. «È ora che questa farsa finisca- dice il consigliere Nicola D’Alterio -. Ho i miei dubbi sul futuro di questa maggioranza che evidenzia una frattura forte al suo interno».
TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 22 SETTEMBRE 2004
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