GIUGLIANO. E’ finito nella rete dei carabinieri per abusivismo edilizio. Il proprietario dell’hotel «Cupido Park», una struttura ben avviata a Licola, sul litorale domizio, ha tirato su nove mini appartamenti in legno e cemento. Tutti illegali. Ad accorgersene sono stati i carabinieri della Compagnia di Giugliano. I militari, diretti dal capitano Gianluca Trombetti e dal tenente Italino Guardiani, hanno sequestrato il cantiere, dal valore di 300mila euro circa, e denunciato l’uomo, R. N., classe 1913, assieme a due operai sorpresi al lavoro. Il blitz è scattato nel corso di una vasta operazione antiabusivismo condotta tra Qualiano e Varcaturo. Nel mirino delle forze dell’ordine sono finiti quattro cantieri edilizi, tutti privi di licenza. In totale sono 16 le persone denunciate.
Il record di manufatti sequestrati spetta a Qualiano. Qui i carabinieri di Giugliano- in collaborazione con gli uomini della locale stazione, agli ordini del maresciallo Carlo Barresi – hanno fermato tre manufatti abusivi. Nel primo caso, le forze dell’ordine hanno denunciato il proprietario dello stabile, il direttore dei lavori e due operai. I manovali stavano ultimando una palazzina del valore di 150mila euro in via Campana, a pochi metri dal centro urbano. Il secondo cantiere è stato bloccato in via Canonico Migliaccio, alle spalle della chiesa di Santo Stefano. Anche in questo caso la mansarda alla quale si stava lavorando (valore 150mila euro) era priva di autorizzazione: nei guai è finita la proprietaria e due operai. I sigilli sono anche scattati per un palazzo in cemento armato dal valore di 200mila euro che si stava costruendo sulla circumvallazione esterna, tra Qualiano e Giugliano: i carabinieri hanno denunciato il proprietario e cinque operai per abusivismo edilizio. «Dal momento in cui il governo annunciò il condono sono aumentati notevolmente gli abusi nell’hinterland, quasi che il condono edilizio fosse stato inteso a mo’ di preventiva autorizzazione a delinquere», denuncia Michele Buonuomo di Legambiente Campania. Secondo una stima dell’associazione ambientalista, sono oltre un migliaio, nell’area giuglianese, i nuovi edifici illegali realizzati nell’ultimo anno. Il primato degli abusivi spetta, ancora una volta, al litorale domizio. Tra Lago Patria e Licola le ruspe hanno ripreso a lavorare senza sosta dall’agosto dello scorso anno. Di giorno, ma anche di notte, alla luce delle fotoelettriche. Basta farsi un giro nelle zone più nascoste per vedere le case perennemente in costruzione con i piloni nudi. Via Ripuaria, via Madonna del Pantano, via San Nullo, la circumvallazione esterna. E man mano che si faceva certezza l’ipotesi del nuovo condono – dicono a Legambiente – si sono risentiti i rumori dei martelli pneumatici e dei camion delle imprese abusive che sono al servizio, se non direttamente possedute dai clan che controllano il ciclo del cemento: Mallardo, Bardellino, Polverino, Maisto. Ditte fantasma che fanno tutto in nero e che si vantano di costruire un villino, dalle fondamenta al tetto, in meno di 300 ore: dodici giorni e dodici notti.
UF IL MATTINO 25 SETTEMBRE 2004

