MARANO_ Globalizzazione, sviluppo sostenibile, stato sociale, etica e profitto: concetti chiave nell’economia moderna dell’Italia globale. Se n’è discusso lunedì sera nella sala consiliare del comune di Marano. All’incontro, in un’aula zeppa di addetti ai lavori, hanno dato il loro contributo gli onorevoli Domenico Tucillo (Ulivo) e Ciro Alfano (Biancofiore). La globalizzazione rappresenta indubbiamente una grande sfida: occorre scoprire la sua ricchezza, affrontare i nodi problematici con un approccio positivo e resistere alla tentazione di sottovalutarne rischi. Un dibattito valido, finché non è stato soffocato da un’ondata di mera retorica politica. Ad introdurre i lavori dell’incontro il presidente del Consiglio Comunale, Alberto Nasti. Subito un monito ai giovani: “Non restate più alla finestra della storia – ha detto nel ringraziare per la massiccia presenza – oggi ognuno di voi è chiamato a costruire il futuro, a partire da quello della nostra città”. Nutrita la rappresentanza dei liceali dello scientifico “Emilio Segrè” di via Falcone.Una sala gremita (non solo di studenti) e un susseguirsi di interventi alla presenza del sindaco Mauro Bertini. Moderatore della serata don Luigi Merluzzo, direttore dell’ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Napoli. All’incontro hanno partecipato anche il prof. Domenico Pizzuti, docente di sociologia alla facoltà di Teologia di Napoli, e la prof.ssa Giuliana Martinara (di sicuro la più applaudita) , docente di geografia politica ed economia alla Federico II.
L’On. Alfano ha focalizzato la sua attenzione circa l’ “esigenza” di uno sviluppo “ecocompatibile”: «La globalizzazione ha messo in risalto le grandi contraddizioni di questo mondo. C’è la necessità – ha dichiarato- di rafforzare gli elementi di sviluppo, rilevatisi miopi e inadatti. Abbiamo un impegno: creare nuove risorse di sviluppo rispettose dell’ambiente. E poi il dovere di riorganizzare il sistema del debito che sta distruggendo i Paesi più poveri ». «La globalizzazione aiuta la crescita – ha dichiarato l’On. Tucillo – consapevoli però che l’uomo è il fine e non il mezzo della crescita. I parlamentari del Mezzogiorno sono chiamati a profondere tutti gli sforzi possibili per integrare il Sud al fine di garantire anche qui i processi di sviluppo». Il sindaco Bertini si dice “incazzato”, stanco della sola retorica, “stanco delle ingiustizie”. «Dobbiamo costruire nel nostro una realtà antiglobale. Un mondo diverso è possibile solo se scendiamo in strada con le maniche rimboccate e gliela facciamo vedere a quei disgraziati…» Il primo cittadino è un fiume in piena: «Il nostro comune – ha dichiarato, tra applausi e cori di dissenso – deve diventare il primo comune no – global, che faccia suoi i principi antiglobalizzazione. Presto il Consiglio Comunale sarà chiamato in merito».
C’è una scommessa per tutti per i prossimi anni: una scommessa difficile da vincere. Ciò di cui il mondo e le piccole realtà locali hanno bisogno lo si conosce da tempo: lottare con tutte le forze contro i grandi mali del secolo, indifferenza in primis, credere nella possibilità di migliorare la qualità della vita, controllare il futuro, gestirlo nel modo migliore, creare le condizioni per una pace stabile. Una sfida rischiosa ed esaltante al tempo stesso: ce lo dicono le esperienze dei tempi scorsi. Per usare le parole della prof.ssa Martinara “dobbiamo provare a cambiare le cose. Un altro mondo è possibile…solo se ci diamo una mossa tutti”.
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