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LITIGA PER IL TRAFFICO E UCCIDE UN 19ENNE
Napoli, la tragedia nella notte di festa per Halloween

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NAPOLI. Un diverbio per motivi di viabilità, come ne accadono tantissimi per le strade di Napoli, particolarmente trafficate sia di giorno che di notte. Ma questa volta il bilancio è stato pesantissimo. Un giovane di appena 19 anni, Antonio Guerriero che è stato travolto e ucciso da una vecchia Mercedes, condotta da G. G., 51 anni, l’uomo con il quale era divampata la discussione. Il conducente dell’automobile, una persona definita tranquilla nel quartiere dove abitava con l’anziano padre, invece, dalle prime ore della giornata di ieri è, in stato di fermo, rinchiuso nel carcere di Poggioreale con l’accusa di omicidio volontario e omissione di soccorso. Tutto è avvenuto poco dopo le due di avantieri notte. Guerriero, impiegato come garzone in un negozio di frutta e verdura, con alcuni suoi amici era andato in una discoteca della zona collinare per partecipare a una festa di Halloween. All’improvviso lungo la strada è giunta la vecchia Mercedes condotta dal 51enne, che abita in una strada dello stesso quartiere. I motocicli dei ragazzi ostruivano il passaggio. Ci sarebbe stato quindi un diverbio tra i ragazzi e il conducente della vettura. L’uomo, secondo una prima ricostruzione, dopo la discussione avrebbe messo in moto, travolgendo il diciannovenne accorso in aiuto di alcuni suoi amici. Antonio Guerriero è morto poco dopo all’ospedale «Cardarelli» di Napoli per la gravità delle ferite riportate nell’impatto. L’investitore ha lasciato quindi l’auto, vagando per le strade del quartiere Vomero. La polizia non ha impiegato molto per risalire alla sua identità. Quando hanno bussato alla porta della sua abitazione, in casa gli agenti hanno trovato solo l’anziano padre che lo ha chiamato al telefono e che lo ha messo in contatto con gli investigatori. Poco dopo l’uomo, che già si stava recando in una caserma dei carabinieri, ha raggiunto i poliziotti in una piazza del quartiere e li ha seguiti, senza dire neanche una parola, dapprima in questura e poi al carcere di Poggioreale. Al telefono, però, il 51enne che è in precarie condizioni di salute, avrebbe detto di aver temuto per una rapina. Saranno però le indagini della polizia a stabilire con precisione come siano andate le cose, a mettere a confronto le testimonianze dei ragazzi presenti dinanzi alla discoteca. Intanto, sia la macchina che lo scooter di Antonio Guerriero sono stati sottoposti a sequestro. Dalla sua abitazione nel rione popolare delle «Case Nuove», al ridosso del nodo ferroviario della stazione di Napoli Centrale, la madre di Antonio Guerriero, chiede giustizia. In casa Guerriero si sono subito radunate centinaia di persone: in prima fila ci sono gli amici con i quali Antonio nella serata di avantieri era uscito per andare alla festa nella discoteca del quartiere collinare. La vittima, abbandonata la scuola dopo il conseguimento della terza media, aveva iniziato a lavorare nel negozio di frutta e verdura dello zio. Ma non appena libero dal servizio raggiungeva una stalla dove il padre si prende cura di alcuni cavalli da corsa. E di domenica, Antonio, proprio per far quadrare il bilancio familiare, con un pony si recava alla villa comunale di Napoli dove in cambio di qualche euro faceva salire in sella i bambini per un giro tra i viali alberati. «Si sta perdendo il senso del limite tra ciò che è fattibile e ciò che è incomprensibile» ha detto il sindaco di Napoli, Rosa Iervolino Russo commentando l’episodio.

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