Obbligo di firma, ma arresto convalidato. È questa la decisione del giudice per le indagini preliminari Giacomo Ebner nei confronti di due dei tre ultrà napoletani feriti sabato scorso nello scontro fra tifosi romanisti e azzurri in un’area abusiva e non vigilata a Tor di Quinto. Nessun provvedimento cautelare invece nei confronti di Ciro Esposito, il trentenne ricoverato in prognosi riservata al Policlinico Gemelli , ferito da uno dei colpi di pistola esplosi, secondo l’accusa, da Daniele De Santis, ultrà giallorosso, per il quale invece è stato disposto il carcere per tentato omicidio e porto abusivo d’arma da fuoco. Le accuse nei confronti dei napoletani sono invece cambiate: confermata quella per rissa aggravata, alla quale è stato aggiunto il reato di lesioni personali – nei confronti di De Santis – mentre sono stati tolti quelli di lancio di oggetti atti a offendere e possesso illegale di artifizi pericolosi.
Vince la giustizia. «Vince la giustizia, anche Ciro Esposito vincerà la sua partita». È quanto affermano gli avvocati Sergio Pisani e Damiano De Rosa spiegando che il loro assistito, il tifoso del Napoli ferito gravemente sabato scorso durante gli scontri a Roma, non è sottoposto ad alcun vincolo, neppure l’obbligo di firma. «Tecnicamente è libero e teniamo a dedicare questa vittoria alla madre del ragazzo». Secondo gli avvocati Il gip ha anche revocato il piantonamento del giovane in ospedale, senza alcuna limitazione per i familiari.
La mamma grida la sua gioia. «È stato scarcerato». Così Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, il tifoso ferito prima della finale di Coppa Italia, ha gridato la sua gioia alla notizia del provvedimento che riguarda il 31enne napoletano. La madre ha saputo della decisione del gip parlando al telefono con uno dei legali, e l’ha comunicata agli altri familiari presenti al di fuori del pronto soccorso del policlinico Gemelli, dove Esposito è ricoverato. «Ora mi sento molto sollevata», ha poi aggiunto la donna.
«Speziale libero». Il capo ultrà del Napoli Gennaro De Tommaso e il tifoso Massimiliano Mantice sono indagati a Roma per violazione della legge sullo «scavalcamento e invasione di campo ian occasione di manifestazioni sportive». Genny a carogna anche per violazione delle norme su «striscioni o cartelli incitanti la violenza o recanti ingiurie o minacce» per la maglietta «Speziale libero». I due erano stati raggiunti martedì da Daspo, rispettivamente per cinque e per tre anni, per i comportamenti tenuti all’Olimpico prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. (fonte: Corriere.it)
