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mercoledì, Aprile 24, 2024
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BERTINI: «FESTA FINITA, DA OGGI TUTTI AL LAVORO»
Marano, il sindaco reintegrato dal Tar

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MARANO. Dopo la festa, si pensa a lavorare. Ieri mattina presto il sindaco Mauro Bertini si è recato al Comune e dall’unico ufficio aperto, cioè il comando municipale dei vigili, ha inviato una nota al prefetto di Napoli: «Gli ho comunicato via fax – ha dichiarato il sindaco – che oggi stesso ho ripreso possesso delle mie funzioni di sindaco, ai sensi e per effetto del dispositivo del Tar, e ho chiesto di velocizzare il passaggio di cassa». Quest’ultimo provvedimento consiste nella verifica della consistenza di denaro presso la tesoreria generale e quella comunale. Una questione burocratica, insomma. Poi domattina cosa succede? «Andrò presto al Comune, devo recuperare il tempo perso. Mi sa che se prima lavoravo dodici ore al giorno, da domani dovrò lavorare per diciotto». Il primo atto? «Per far ripartire la macchina comunale – continua Bertini – devo smontare l’apparato messo in piedi dai commissari prefettizi e restituire le stanze ai funzionari, a chi lavora davvero. E io ritorno nella mia». Poi elenca una lista lunghissima di impegni: la prima riunione di giunta è anticipata a domani sera, perché martedì Bertini partecipa a un incontro federale del partito; un consiglio comunale aperto, entro la fine della settimana. Nel frattempo, tutta la giunta al completo, farà la verifica dei progetti. Tutto questo senza perdere di vista il movimento dei sindaci, nato a Marano il 6 settembre, grazie al quale è stato strappato al ministero di Pisanu l’impegno di costituire un gruppo di lavoro da affiancare a chi deve mettere mano alle modifiche alla legge sulle commissioni d’accesso. «Un successo, questo, tutto dei colleghi di Ercolano, Pomigliano e Casoria», nota il sindaco. Dopo le telefonate di auguri di tanti politici, ieri è arrivata anche quella di don Tonino Palmese, di Libera. Soddisfatti nel centrosinistra, sconcertati e polemici nel centrodestra. Da An restano cauti in attesa delle motivazioni, comunque attaccano: «Non volevamo certo che Marano fosse marchiata come una città di camorra», dice Gianfranco Scoppa, «Le motivazioni della sentenza non si conoscono, ma temo che alla base del dispositivo ci possano essere dei vizi formali. Intanto resto dell’avviso che quest’amministrazione debba essere mandata a casa per le gravissime irregolarità amministrative che compie, in barba alle regole». Si tirano subito fuori dalla bagarre quelli del Nuovo Psi: «Non entriamo nella polemica, siamo rispettosi delle istituzioni – dice il consigliere Michele Izzo – e ci adeguiamo a quanto stabilito dall’autorità giudiziaria». Certo è che le motivazioni sono molto attese. Nel frattempo passa di mano in mano la copia del dispositivo firmato dai giudici della I sezione del Tar Campania. Ciò che manca ancora e che sicuramente farà discutere nei giorni prossimi sono proprio le motivazioni. Solo quando queste saranno state rese note potrà eventualmente scattare il controricorso al Consiglio di Stato che, spiegano gli addetti ai lavori, solo l’avvocatura di Stato è legittimata a inoltrare.




TONIA LIMATOLA – IL MTTINO 7 NOVEMBRE 2004

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