23.9 C
Napoli
lunedì, Maggio 13, 2024
PUBBLICITÀ

15 CANDELINE PER L’ASSOCIAZIONE «JERRY ERRAN MASSLO»
Impegno e volontariato, l’altra faccia di Casal di Principe

PUBBLICITÀ


CASAL DI PRINCIPE. Ha compiuto da poco i quindici anni di vita. Si trattasse di una persona, sarebbe nel bel mezzo dell’adolescenza. Stiamo invece parlando dell’associazione di volontariato “Jerry Erran Masslo”, operante sul territorio dal 1989 e tra le realtà associative più attive e radicate in Campania. Quindici anni e non li dimostra, verrebbe da dire osservando il presidente, il dottor Renato Natale, che proprio con lo spirito di un adolescente continua questo percorso con inalterato entusiasmo. “Un entusiasmo che si rafforza con gli anni – commenta lo stesso Natale – e che cresce insieme ai giovani, ai tanti ragazzi che oggi gravitano intorno al mondo dell’associazionismo. Inorgoglirsi per qualcosa di proprio – continua- in genere non è mai costruttivo, ma oggi a distanza di quindici anni, considerando che durante la nostra azione è cresciuto un mondo fatto di ragazzi e ragazze che a vario titolo hanno collaborato ai progetti, alle iniziative di carattere informativo facendosi portavoce, ognuno nelle loro realtà sociali, dei principi di solidarietà, di tolleranza e di uguaglianza, devo ammettere che un pizzico di orgoglio lo provo anche io.” Un mondo che è cresciuto secondo Renato Natale nonostante Casal di Principe e l’intero Agro Aversano, anche a causa di speculazioni di tipo mediatico, rappresentino tuttora nell’immaginario collettivo, un territorio di degrado, di camorra e sopraffazione. “Storia vecchia – è il suo commento lapidario – da sempre le notizie negative hanno il sopravvento su quelle positive, ma ciò non toglie che nelle nostre zone è da registrare un attivismo da parte dei giovani difficilmente paragonabile ad altre realtà della Provincia e oserei dire, della Regione.” Un territorio dove però nonostante la buona volontà le associazioni di volontariato nascono e muoiono con la stessa rapidità. I disagi di cui soffre il terzo settore, quel mondo parallelo che spesso non fa notizia, fanno dell’associazione “Jerry Masslo”, che è vissuta, o per meglio dire sopravvissuta quindici anni, un caso abbastanza raro. “Quando si parla di terzo settore – continua Natale – è opportuno fare una distinzione tra le associazioni di volontariato e le cooperative sociali. Per quanto riguarda le prime, i problemi con i quali si scontrano ogni giorno sono per lo più di tipo economico. La mancanza di risorse rende davvero difficile la vita alle tante realtà associative che con rammarico talvolta devono rinunciare ad importanti progetti. Uno spiraglio in tal senso potrebbe aprirsi grazie ai Centri di Servizi, che laddove funzionano rappresentano un vero e proprio supporto alle associazioni. Anche a Caserta ne è previsto uno che potrebbe essere operativo entro Natale e che avrà uno sportello periferico anche a Casal di Principe presso l’Università per la Legalità e lo Sviluppo. Diversa è invece la situazione per le cooperative sociali che grazie ad alcuni contributi statali, come quelli ottenuti grazie alla legge 328, riescono ad avere una struttura più solida, ma al contempo rischiano di trasformarsi in delle vere e proprie aziende che con il loro monopolio, talvolta schiacciano le piccole cooperative. Da sempre il monopolio distrugge il mercato ed anche nel mondo dell’associazionismo questa regola mostra la sua validità.”





LA STORIA

PUBBLICITÀ




L’associazione di Volontariato “Jerry Erran Masslo”, nasce il 24 ottobre del 1989 ad opera di sette medici e un assistente sociale. I dottori Armando del Prete, Nunziante Misto, Benedetto Caterino, Angela Ruggiero, Giuseppe Nasti, Mario Pellegrino, Renato Natale e l’assistente sociale Maddalena Ponticello, con il sostegno di alcuni rappresentanti della Cgil come Pasquale Iorio e militanti di formazioni politiche vicine alla sinistra, si ritrovarono all’indomani dei funerali del rifugiato politico sudafricano Jerry Masslo, assassinato tragicamente in quegli anni nelle campagne di Villa Literno, ad iniziare questo percorso che da un semplice ambulatorio, una scrivania e un lettino, messi a disposizione dall’amministrazione comunale di Villa Literno, è proseguito fino a creare la struttura di oggi, una rete sociale di cui fanno parte attiva la Donazione Fernandez, la Caritas Diocesana di Capua, la Cooperativa Sociale Solesud, l’associazione di immigrati New Placet e l’Asl Ce2. E’ propria sulla necessità di lavorare in partenariato con associazioni ed enti, che si è fondata la linea di questa associazione che durante il corso degli anni ha potuto contare sulla partecipazione e sull’adesione di numerose altre realtà associative ed istituzionali. Gli anni più duri probabilmente sono stati i primi, dal 91 in poi, gli anni del cosiddetto Ghetto di Villa Literno, un villaggio fatto di capanne di lamiera ed abitato esclusivamente da immigrati. Sono gli anni dell’incontro con Don Antonio Palazzo, parroco della parrocchia di Pinetamare ed infaticabile collaboratore dell’associazione che dal 91 al 93 garantisce l’apertura di un presidio sanitario due volte alla settimana. Un incidente di percorso però in quegli anni rischia di mandare in fumo l’impegno dei volontari. Nell’estate del 93 iniziano una serie di atti intimidatori all’indirizzo di don Antonio, il “Prete dei Neri” e diversi tentativi di incendiare il Ghetto che portano alla chiusura dell’ambulatorio per motivi di sicurezza. Ciononostante l’associazione cresce, aderisce all’Anpas, si guadagna l’iscrizione all’albo regionale del Volontariato ed inizia il lavoro di assistenza presso il Centro Fernandez di Castel Volturno. Inizia così quel percorso di assistenza medico sociale tra le prostitute e i tossicodipendenti che affollano la pineta. Una realtà sconosciuta alla gente nella quale i volontari riescono ad addentarsi grazie ad un camper e a tutta la loro sensibilità, diventando un concreto mezzo di aiuto che continua tutt’oggi.




L’ASSOCIAZIONE OGGI



L’associazione al giorno d’oggi, è organizzata in diversi settori. Il responsabile scientifico è il dottor Cuniato Vincenzo. Il responsabile rapporti con l’Asl è la dottoressa Filomena Belletti. Il responsabile interventi all’estero è il dottore Corrado La Rocca. Il responsabile lotta alla prostituzione è Andrea Esposito. Il responsabile assistenza è Don Antonio Palazzo. Il responsabile progetti è Pietro Sibillo. Il responsabile formazione è il professor Giusto Walter Baldascino. Mentre la segretaria è Rosetta Natale. Un equipe di persone che affiancano il presidente Renato Natale durante le attività di ambulatorio, le attività di recupero, le attività scientifiche di ricerca e formazione, le attività editoriali di animazione territoriale sui temi dell’accoglienza della mondialità, della solidarietà e della legalità.





LE CIFRE

In 15 anni di attività l’associazione Jerry Masslo, ha effettuato circa 18.000 prestazioni sanitarie tra cui 1000 prelievi per indagini sierologiche e 500 esami microbiologici. Il Camper ha percorso migliaia di chilometri per contattare le persone in difficoltà che si stima siano state più di 700. 20 ragazze di strada, sono state accompagnate in percorsi di recupero e 150 tossicodipendenti sono stati assistiti. 10 sono stati i protocolli d’intesa sottoscritti con Istituzioni pubbliche e Organizzazioni del Terzo Settore. Mentre una ventina sono stati i convegni sui temi dell’immigrazione e del diritto alla salute organizzati nel corso degli anni. 6 sono state invece le pubblicazione dell’associazione, tra cui “L’ospitalità tollerata”, un libro che ripercorre gli ultimi 15 anni del fenomeno dell’immigrazione in Campania e che è stato premiato recentemente con il Premio Internazionale “Città” di Pomigliano d’Arco.





LA MOSTRA ITINERANTE




Tra le attività in corso una delle più interessanti è sicuramente la mostra interattiva “Gli Altri Siamo Noi”. Scoprire, sperimentare e agire sono le tre parole chiave di quella che non è una mostra nel senso tradizionale del termine, ma un percorso educativo e ludico durante il quale i ragazzi (l’età per cui è stato creato si aggira fra i 9 e i 16 anni) avranno modo di toccare con mano i pregiudizi, spesso non riconosciuti come tali, che creano un difficile ostacolo al giorno d’oggi nel percorso di affermazione di un cultura multirazziale. Un iniziativa che rientra tra le attività di animazione territoriale del progetto Cemondo, un progetto più ampio che ha l’obiettivo di creare un centro sperimentale d’educazione alla mondialità sul territorio. La mostra sarà visitabile fino al 9 Gennaio presso la scuola elementare Plesso Dante di Casal di Principe.



PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Buone ragioni per comprare un climatizzatore Daikin

Daikin è di certo uno dei brand più affidabili nel settore dei climatizzatori per uso residenziale. Parliamo, infatti, di...

Nella stessa categoria