GIUGLIANO.Il 2005 si apre con l’emergenza ambientale sul polo di discariche dei «Tre Ponti», al confine tra Parete, Villa Literno e Trentola Ducenta. La protesta del comitato civico «Aria Pulita» di Parete inaugura il nuovo anno, con una lettera aperta alle forze politiche e alle associazioni contro gli accordi disattesi dal Commissariato di Governo per l’emergenza rifiuti. Bonifiche e monitoraggi sono rimasti nel limbo delle buone intenzioni come il recupero di un territorio devastato da trent’anni di sversamenti delle ecomafie prima e dello Stato dopo. «Tanto ancora si deve fare sul fronte ambientale per l’interno agro aversano», esordisce Salvatore Dell’Aversana, presidente del comitato e accusa: «Il nostro territorio continua ad essere trascurato da gran parte delle istituzioni». E allora «non basta aver chiesto la bonifica delle discariche pubbliche e private dell’area a cavallo tra le province di Caserta e Napoli – insiste Dell’Aversana – non basta aver richiesto l’interramento dell’elettrodotto che corre pericolosamente sulla provinciale Aversa-Parete; non basta pubblicizzare il monitoraggio delle discariche con sofisticate apparecchiature dagli elicotteri». L’incalzare del j’accuse mira ad avviare una nuova fase di impegno e sensibilizzazione dei cittadini e a spronare le amministrazioni comunali, in primis quella di Parete, a fare di più. Per ridestare tutti dal sonno, secondo quelli del comitato Aria pulita «occorre concretizzare tutte le iniziative intraprese e renderle di dominio pubblico; occorre che gli enti locali si attivino presso la struttura commissariale e presso altri enti, affinché tutte le aspettative dei cittadini siano accolte e realizzate in tempi non biblici; occorre dar seguito a tutti gli impegni assunti pubblicamente e ripetutamente, come l’utilizzo del ristoro esclusivamente per azioni di tutela della salute pubblica, l’installazione di pannelli per monitorare suolo e sottosuolo, le indagini epidemiologiche; occorre – prosegue il comitato – delocalizzare le antenne di telefonia mobile, modificando i regolamenti comunali; e ancora occorre promuovere e finanziare iniziative che creino cultura della legalità e dell’ambiente, favorendo la partecipazione». Il comitato ha individuato la strada da percorrere per un’effettiva tutela del territorio: insediare a Parete uno dei nuclei di polizia ambientale previsti dalla Provincia nell’ottica di salvaguardare Terra di Lavoro: «L’istituzione delle guardie ambientali nella nostra area può diventare fonte di benessere e lavoro», fa sapere Dell’Aversana. Oltre a Parete, altro fronte caldo dell’emergenza rifiuti è Villa Literno, dove è giunto a un bivio lo scontro tra Comune e Fibe sul sito di ecoballe: lì, in località Lo spesso, i cittadini hanno da tempo denunciato la costruzione di una nuova piazzola per accogliere le balle di cdr, in spregio alla chiusura del sito decretata dal Commissariato. Il prossimo 10 gennaio sarà perfezionata legalmente l’intesa tra le parti. S’incontreranno i legali di Comune e Fibe con l’Avvocatura di Stato per mettere a punto l’accordo, in base al quale la Fibe rinuncerà a ulteriori ampliamenti del sito di stoccaggio, lasciando liberi circa 100mila metri quadrati di terreno.
LORENZO IULIANO – IL MATTINO CASERTA 5 GENNAIO 2005
«Raccolta rifiuti, subito l’appalto»
Giugliano. Servizio raccolta rifiuti nell’occhio del ciclone e sul piede di guerra scendono i residenti sia sotto il profilo della qualità che dei costi che la cittadinanza è costretta a subire. E così è partita una petizione popolare che ha già raccolto 250 firme per ottenere al più presto l’effettuazione della regolare gara d’appalto per la gestione di questo criticato servizio. A promuovere l’iniziativa il comitato cittadino, composto da Andrea D’Alterio, Emanuela Maisto, Stefano Franciosi e Giovanni Grande. Obiettivo della proposta, oltre al miglioramento della raccolta, anche la possibilità di ridurre del 30-40 per cento il costo. «Si tratta di un fondamentale servizio per la comunità, per il quale però non viene effettuata una normale gara d’appalto addirittura da più di dieci anni – denuncia D’Alterio – visto che l’ultima risale infatti al lontano 1993, quando a vincere fu la ditta Sates di Ercolano». «In pratica si tratta di una rinuncia dell’amministrazione comunale – continuano i rappresentanti del comitato promotore – che non si può più tollerare in quanto ha alterato il gioco della concorrenza, facendo lievitare inesorabilmente il costo del servizio da 8,6 miliardi di lire del 2001 ai circa 23 del 2005, conservando però soltanto 46 occupati». E intanto il comitato non si ferma a quest’iniziativa e ha così indirizzato un ricorso scritto all’Autorità garante della concorrenza e del mercato con sede a Roma per la mancata effettuazione della gara d’appalto nel Giuglianese. In particolare nell’istanza presentata, premettendo la palese violazione delle leggi che regolano gli appalti pubblici, si fa esplicita richiesta di procedere all’apertura di una vera e propria istruttoria per verificare l’esistenza di eventuali infrazioni ai divieti stabiliti dalle leggi. «Con una nuova gara d’appalto – concludono poi i firmatari della petizione – il servizio di raccolta dei rifiuti può certamente subire un notevole taglio dei costi e si metterà così finalmente la parola fine all’arricchimento dell’ennesimo carrozzone burocratico e politico ai danni dei cittadini. La libertà di mercato è sinonimo di riduzione dei costi e unica garanzia di risparmio per i cittadini».
LAURA TADDEO – IL MATTINO NAPOLI- 5 GENNAIO 2005


