Conferenza stampa stamattina al Tribunale di Napoli Nord ad Aversa per il duplice omicidio dei coniugi Luigi Simeone ed Immacolata Assisi, avvenuto negli scorsi giorni in una scarpata al confine tra Giugliano e Villaricca. A rispondere alle domande dei cronisti il procuratore Francesco Greco ed il dirigente di polizia Pasquale Trocino che sta curando le indagini sulla morte violenta del tassista e della moglie entrambi residenti a Melito. Come emerso nella serata di ieri è stato posto in stato di fermo indiziario Antonio Riano, il 30enne, fioraio di Soccavo, quartiere alla periferia di Napoli, che stava trattando la cessione dell’appartamento dei due in via Colonne, che sarebbe stato rintracciato perchè il suo cellulare è stato rilevato dai ripetitori presenti in zona. L’uomo è in attesa di richiesta di convalida del fermo e successivamente verrà richiesta la misura cautelare.
Secondo le ricostruzioni fatte dalla scientifica l’omicidio risalirebbe alle 21 di sabato sera.
Fondamentale per incastrare Riano l’impronta digitale, estranea alle due vittime, trovata nell’auto che coincide con quella dell’indiziato. Si tratta di quella di un anulare destro macchiata di sangue. Il trentenne aveva un accordo con i coniugi per l’acquisto dell’appartamento di Via Colonne, per il quale sarebbe stata pagata una caparra in contanti. Probabilmente è poi nato un contrasto sulla natura della compravendita che ha spinto l’omicida a reagire in maniera violenta. I colpi sono stati esplosi in auto, e si presuppone che lì sarebbe avvenuta l’esecuzione di entrambi. Bossoli dello stesso calibro sono stati trovati anche all’estero della vettura. Non si esclude la pista del coinvolgimento di altre persone nel delitto, che avrebbero accompagnato Riano all’incontro con i coniugi Simeone. Il taxi sul quale viaggiavano i due cinquantenni era seguito dalla vettura del presunto omicida.
Le indagini proseguono. Il procuratore Francesco Greco ha puntualizzato che le indagini proseguono alla ricerca di ulteriori elementi probatori, mentre altri elementi riconducibili al fatto di sangue di sabato scorso attendono ancora di essere verificati. Antonio Riano è stato arrestato a casa sua, a Soccavo, dove vive ancora insieme ai genitori, è un grande appassionato di pesca, di corporatura robusta. La sua reazione alla vista degli agenti è stata impassibile. Gli uomini del commissariato di Giugliano, diretti dal primo dirigente Pasquale Trocino, hanno recuperato alcuni reperti e documenti in casa dell’uomo che sono ora al vaglio degli inquirenti.


