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HomeCronacaQualiano. Maurizio Di Benedetto: «Il Comune snobba la nostra attività»

Qualiano. Maurizio Di Benedetto: «Il Comune snobba la nostra attività»

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Riceviamo la lettera-appello del maestro di arti marziali Maurizio Di Benedetto che opera da anni sul nostro territorio nel portare avanti la passione per lo sport e soprattutto verso le discipline orientali. Di Benedetto chiede nella sua missiva, come mai la sua associazione A.S.I.A., che svolge attività ufficiale in seno al CONI fin dal 1988, non abbia il giusto riconoscimento nelle manifestazioni che il comune di Qualiano tiene in ambito sportivo, pur rivestendo un ruolo di prim’ordine nella divulgazione della pratica sportiva, testimoniata dalle tante affermazioni internazionali dei propri atleti. Lo stesso maestro di kung fu domani promuoverà il “Memorial Vastarella” a Villaricca in polemica con l’amministrazione comunale di Qualiano

Non so a chi possano interessare queste quattro chiacchiere un tantino indignate, ma le lancerò al vento sperando che possano essere da spunto di riflessione sulla noncuranza delle amministrazioni locali riguardo la pratica delle arti marziali e la loro importanza.
La mia esperienza è antica. Pratico arti marziali dal 1967 e oggi provo a trasmettere ai giovani la passione per queste antiche e splendide discipline, non il semplice gusto del combattimento sportivo, ma quello che si apprende sudando e faticando sul tappeto in termini di rispetto e di coraggio. Caratteristiche che oramai non vanno quasi più di moda e vengono considerate come ricordi sbiaditi di coloro che ancora credono nelle virtù degli uomini.

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Da quando sono sposato nel 1988, vivo a Qualiano e qui ho continuato a praticare il KungFu, le arti marziali cinesi, che è un’attività che si svolge sotto l’egida di una Federazione Sportiva dedicata prettamente ad essa, la FIWuK, ovvero Federazione Italiana Wushu Kungfu. Oramai il KungFu WuShu, ha intrapreso da un po’ di tempo la difficile strada del riconoscimento Olimpico e già ai Giochi di Pechino 2008, abbiamo dimostrato il nostro valore. Tre ragazzi, di cui un Campano, hanno rappresentato la nostra Nazione, tornando a casa con il considerevole bottino di 4 podi olimpici. Oggi si continua sulla tortuosa strada dell’agonismo, anche di alto livello e con tanta fatica (così come vuole il significato stesso del termine KungFu): molti atleti Italiani hanno conquistato fior di titoli.

Tra questi c’è anche la nostra piccola a.s.d “Accademia Studi Interdisciplinari Arti marzialiche” (A.S.I.A.) da me presieduta che è nata a Qualiano, ma non svolge attività all’interno del suo territorio perché non ha ancora trovata una struttura adeguata. Gli atleti facenti parte dell’A.S.I.A. si allenano presso una struttura di Villaricca (Atlantide) e, lavorando con lena hanno conquistato innumerevoli titoli Italiani e persino 2 titoli Mondiali, 10 medaglie d’argento. Ovviamente c’è da dire che i titoli sono ufficializzati a tutti gli effetti e conquistati in Cina nell’unica organizzazione riconosciuta dal C.I.O. (Comitato Internazionale Olimpico) la I.W.U.F.

La mia sorpresa nasce quando vedo che a Qualiano si svolge una manifestazione sportiva in collaborazione con le forze armate e che, nonostante la nostra ufficiale appartenenza al CONI come disciplina associata, non siamo stati invitati. Eppure sarebbe stato carino celebrare i tre ragazzi, di cui uno di Qualiano, che hanno conquistato la vetta del mondo. D’altra parte anche per il memorial dedicato a uno sportivo di Qualiano come Antonio Vastarella abbiamo dovuto organizzare a Villaricca.

La domanda sorge spontanea: Perchè, nonostante l’Accademia Studi Interdisciplinari Arti marziali sia l’unica a.s.d. sul territorio di Qualiano e che sia ufficialmente affiliata ad una Federazione Sportiva del CONI (sin dal 1988) non viene mai presa in considerazione per eventi pubblici? Ma si sa vale il detto “nemo profeta in patria” e poi ci si lamenta se i talenti scappano via da qua. Intanto, noi continuiamo ad allenarci. Ci aspettano tante altre competizioni e ci saranno altri titoli da conquistare. Ma sarebbe bello ricevere riconoscenza dai propri concittadini che evidentemente restano così tanto distratti dal pallone che dimenticano le realtà sportive presenti in città.

maestro Maurizio Di Benedetto
presidente A.S.I.A.

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