Non c’è pace per quanto riguarda la vicenda della morte del giovane Salvatore Giordano, avvenuta lo scorso 5 luglio nei pressi della Galleria Umbero I, dove il 14enne fu colpito da un fregio staccatosi dall’ingresso della storica struttura al centro di Napoli. La battaglia legale a cui si assiste da mesi tra i proprietari privati di alcuni immobili situati ai piani alti della Galleria e la stessa amministrazione comunale, ha aggiunto una pagina che individua nel comune di Napoli la responsabilità diretta della tragedia. Secondo la perizia disposta dalla procura e depositata in tribunale dal professor Augenti si sono ripescati alcuni documenti risalenti a partire dalla fine dell’800 in cui vengono fissati gli accordi per la manutenzione della struttura tra i proprietari dei locali che si trovano ai piani alti della Galleria Umberto I e l’ente di Piazza Municipio.
Questa cosa non fa altro che gettare ulteriori ombre sulla fantomatica “manutenzione” che l’amministrazione cittadina per decenni ( se non da più di un secolo come si evince dalle carte…) avrebbe dovuto tenere per quello che è definito il salotto di Napoli e che è un fiore all’occhiello dell’architettura partenopea. Il sindaco De Magistris ha replicato dicendo che attende la conclusione del dibattimento per appurare a chi spettasse curare la sicurezza in Galleria. Mentre continua questo doloroso iter giudiziario, aumentano solo le sofferenze per chi ha ingiustamente perso il proprio caro e soprattutto per chi si indigna ancor di più per quella che sembra una tragedia annunciata e a cui nessuno ha prestato la men che minima attenzione.
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