Mentre in città continuano le segnalazioni di situazioni critiche, seppur meno preoccupanti di quelle viste nei giorni scorsi, e la raccolta dei rifiuti procede ancora a singhiozzo, questa mattina il sindaco Carpentieri ha pubblicato attraverso i suoi profili “social” un documento in cui ha ripercoso le tappe salienti della storia passata e recente della Melito Multiservizi, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Erano stati in molti, nelle scorse settimane, a chiedere delucidazioni all’Amministrazione su quanto stesse avvenendo e il silenzio delle istituzioni, intanto, aveva fatto nascere dibattiti tra le diverse scuole di pensiero: tra i sostenitori dei lavoratori e quelli che invece imputavano proprio a questi ultimi le principali colpe della crisi che il Comune stava, e sta tuttora, attraversando.
Alle voci dei cittadini si erano aggiunte, lo ricorderete, quelle dell’onorevole Rostan e del consigliere Antonio Amente, fino ad arrivare, questa mattina, ad un duro comunicato del Movimento Cinque Stelle melitese in cui si imputano all’Amministrazione tutte le colpe di una crisi che, a loro dire, avrebbe meritato “l’assoluta attenzione di chi si occupa del proprio territorio senza impegno, dando precedenza ad altri incarichi”.
Il riferimento al doppio ruolo ricoperto da Venanzio Carpentieri, pur rimanendo sottile, resta un giudizio duro nei confronti della fascia tricolore che, con il documento pubblicato questa mattina, ha provato a difendere la sua posizione e, nel contempo, a portare alla conoscenza della cittadinanza le reali circostanze che hanno portato un ciclo dei rifiuti che cominciava a dare i suoi frutti – con il raggiungimento di oltre il 45% di raccolta differenziata nel dicembre 2014 – ad una situazione di stallo.
Secondo quanto si legge nel documento, le difficoltà della società partecipata Melito Multiservizi hanno avuto origine in seguito all’aggiudicazione della stessa società del bando di gara quinquennale del servizio di igiene urbano vinto dalla partecipata nel settembre del 2013 poiché unica società a partecipare alla gara; in quell’occasione, scrive Carpentieri, il ribasso del 21% sul prezzo a base d’asta ridusse il costo del servizio (da 338.000 + iva a 226.000 + iva, ndr), e di conseguenza i ricavi della Multiservizi, di circa centomila euro mensili. Una riduzione che, secondo le aspettative sarebbe stata bilanciata dalla vendita del materiale differenziato, circostanza che poi non si è verificata.
I mancati introiti e il minor ricavo tratto dal canone del comune sarebbero state dunque le cause che hanno portato nel giro di pochi mesi alla messa in liquidazione della Multiservizi per una perdita di un milione e mezzo che il Comune, come socio di maggioranza, non ha potuto ripianare e alla consequenziale risoluzione del contratto con il passaggio di cantiere in favore della Senesi S.p.A.
«Alla base delle criticità verificatesi con l’avvio della nuova gestione – scrive Carpentieri entrando nella stretta attualità – oltre all’organizzazione diversa del lavoro, c’è essenzialmente il fatto che gli ex dipendenti della Multiservizi non hanno ricevuto ancora dalla società uscente lo stipendio di maggio e rivendicano il pagamento della quattordicesima mesilità, da corrispondere nel mese di giugno. Quanto alle spettanze di maggio – si legge – è da sottolineare che le somme pagate dal comune alla società sono state pignorate da Equitalia; quanto alle quattordicesime, il liquidatore della Melito Multiservizi si sta adoperando per svincolare i crediti attualmente bloccati e pagare ai dipendenti quanto dovuto».
Dopo giorni di silenzio, ad eccezione della risposta all’ex primo cittadino Antonio Amente, Venanzio Carpentieri ha provato a fare chiarezza sulle tappe che hanno portato ai fatti di questi giorni, e sugli attacchi ricevuti in questi giorni ha così chiosato: «Le critiche possono essere anche legittime, ma se sono fondate su dati di fatto e non su leggende che ho sentito cicolare in queste settimane e che forse sono state messe in giro ad arte. Della vicenda Multiservizi si è discusso in consiglio comunale tre volte tra febbraio e maggio: in quelle occasioni i cittadini si contavano sulle dita di due mani. Tutti gli altri, che oggi chiedono di sapere, di capire e che dispensano consigli sui marciapiedi e sui social network, non c’erano. Nei prossimi giorni, appena la situazione si sarà stabilizzata – ha concluso Carpentieri – terremo un incontro pubblico aperto a cittadini e stampa per discutere più approfonditamente di tali questioni».


