Una nuova sede per un nuovo inizio. Il Partito Democratico di Giugliano rompe col recente passato. Dopo l’ultima tornata elettorale che lo ha visto affermarsi come prima forza politica in città, il partito riprende il suo cammino. E lo fa ripartendo dal tema della legalità, uno dei cavalli di battaglia utilizzati dai democrat in campagna elettorale. Alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede del circolo cittadino, che si trova a corso Campano 200 nei pressi del Municipio, hanno partecipato la sen. Rosaria Capacchione, l’on. Giovanna Palma, il presidente del “Collegamento contro la camorra” Leandro Limoccia, il commissario del circolo Peppe Russo, consiglieri comunali eletti, candidati al consiglio ed iscritti del partito.
A prendere per primo la parola è stato il commissario del circolo cittadino Peppe Russo che ha immediatamente specificato la linea politica del partito ritenuto in “presunto fermento” dopo l’apertura del sindaco Poziello a far entrare il PD in giunta. «Chi vince dovrebbe spiegare agli elettori perché vorrebbe modificare in corso d’opera la sua coalizione, per la quale i suoi elettori lo hanno sostenuto. Stessa cosa vale per chi perde. Non verrebbero rispettati i principi sui quali si fonda la nostra democrazia – ha detto l’on. Peppe Russo». Dopodiché il commissario ha espresso le sue idee riguardo l’abusivismo edilizio, le deturpazioni urbanistiche e ambientalistiche. Maggior attenzione dovrebbero avere i beni confiscati alla criminalità organizzata. «Non capisco perché i beni confiscati alla camorra – ha spiegato Peppe Russo – siano abbandonati a loro stessi, diventando oggetto di saccheggio. Una sfida del PD potrebbe essere di strutturare una battaglia per la legalità istituendo un osservatorio civico all’interno di uno dei beni confiscati ancora affidati alla gestione comunale».
In seguito la parola è passata alla deputata giuglianese Giovanna Palma che ha innanzitutto ringraziato i presenti, in particolar modo la senatrice Rosaria Capacchione.
«Abbiamo condotto una battaglia politica importante a Giugliano – ha detto l’on. Palma – e ci dispiace aver perso le elezioni, ma siamo fieri di aver difeso quella parte di cittadini onesta di uno dei comuni più grandi d’Italia. Abbiamo provato a ribadire alcuni concetti che potrebbero sembrare banali come legalità e moralità». Poi la stoccata a Poziello: «Non rispettare la moralità vuol dire accettare di candidarsi e ricoprire una carica pubblica quando si hanno problemi seri con la giustizia».
Prima della sen. Capacchione, è intervenuto anche Leandro Limoccia, esponenti dell’associazione “Libera”. «La parola “legalità” è fin troppo abusata – ha asserito Limoccia. Per questo motivo credo sia più opportuno parlare di “responsabilità” che non andare da nessuna parte senza una forte cittadinanza attiva».
Poi è stato il turno della senatrice del PD Rosaria Capacchione. «Sono venuta molto volentieri qui questa sera – ha detto la famosa giornalista, ora senatrice – perché Giugliano è come se fosse casa mia. Ci troviamo all’interno di una sede di partito, pertanto non abbiamo necessità di fare propaganda ma di dirci le cose come stanno. Dobbiamo proiettarci verso un ricambio della classe dirigente. Nuove forze che coinvolgano i cittadini nella vita politica». Non è mancato un forte spirito di critica nei confronti del proprio partito. «Dobbiamo riuscire a riappropriarci del compito di mediare le istanze dei cittadini dei singoli Comuni con Roma – ha sostenuto Rosaria Capacchione. Auspico un richiamo alla coerenza e alla responsabilità. Non ci abbassiamo ai giochi di potere anche perché non siamo né scaltri né ladri come gli altri. Denunciamo chi compra la dignità delle persone in cambio di voti, le assegnazioni di posti di rilievo nelle Asl. Ci vuole una svolta a partire dai territori, come questo, dove bisogna fare i conti anche con la camorra. Mi piacerebbe morire – ha concluso emozionata la senatrice – dopo aver visto questa terra cambiare per sempre».
Al termine dell’incontro c’è stata un’improvvisa, ma pacifica, contestazione da parte di un gruppo di insegnanti nei confronti della senatrice colpevole, secondo loro, di aver acconsentito all’approvazione del disegno di legge sulla “buona scuola” tanto osteggiato dagli insegnanti italiani.


