Approvato dal consiglio comunale il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi. Fondamentali sono stati i voti dei due dissidenti Angela Di Guida e Giorgio Sansone senza i quali la maggioranza si sarebbe trovata in pareggio contro i nove consiglieri di minoranza. “L’argomento è di vitale importanza per le sorti della città. La delibera di oggi non è di indirizzo politico ma è un obbligo giuridico per non incorrere nel dissesto finanziario, dando l’opportunità al Comune di ripianare in 30 anni il disavanzo. Per senso di responsabilità sono presente con il presidente per l’approvazione” ha dichiarato Giorgio Sansone intervenuto in nome dei 6 consiglieri non-allineati.
Prima della votazione c’è stata un lungo dibattito che ha riguardato soprattutto i numeri del riaccertamento. Il sindaco Angelo Liccardo è stato il primo ad intervenire: “Questa delibera è frutto del passaggio al nuovo sistema del bilancio armonizzato. Il disavanzo da ripianare è di 22 milioni di euro che determina una quota annuale di 750 mila euro da pagare nei prossimi 30 anni”.
L’ex fascia tricolore Mauro Bertini è stato il primo a replicare: “Il sindaco è anche assessore all’area economica-finanziaria ma fa il ragionerie e non l’amministratore: questo riaccertamento del disavanzo lo poteva fare un bambino con il pallottoliere. Ci sono degli incassi che ad oggi non sono stati ancora fatti, ma sono stati inseriti nei crediti di dubbia esigibilità: è il caso dei 7 milioni di canoni idrici mai emessi. I 750mila euro saranno tolti dai fondi per i servizi. Una saggia amministrazione avrebbe dovuto farci vedere un piano di recupero crediti, come le multe del codice della strada: abbiamo 16 milioni di euro contravvenzione emesse, delle quali abbiamo incasso il 3 percento”.
Al fianco di Liccardo è intevenuto il consigliere, di Forza Italia, Vincenzo Marra. “Questa situazione che ci troviamo ad affrontare è un’eredità degli ultimi 20 anni, tra cui anche l’incapacità di riscossione. Nel primo consuntivo ci siamo trovati di fronte all’accertamento dei residui attivi, circa 90 milioni di euro. Ci stiamo adeguando alla norma che ci obbliga a cancellare i residui attivi e passivi”. “Già abbiamo ripiano 16 milioni di euro con un piano decennale. Si aggiunge a questo piano anche il riaccertamento. Il Comune di Marano si è assunto l’onere di pagare circa 950 mila euro mensili per i debiti. Non so dove andremo a finire – dichiara il consigliere di minoranza Vincenzo Passariello – Vi siete ingessati. Non siete capaci di programma per 30 anni. Andatevene a casa se non siete capaci di amministrare”.


