Questo pomeriggio, nell’aula consiliare di via Salvatore Di Giacomo, il consiglio comunale era chiamato a decidere in merito al rinvio al 2016 degli adempimenti in materia di contabilità economico-patrimoniale nell’ambito dell’armonizzazione contabile, al ripiano del maggiore disavanzo e all’approvazione di debiti fuori bilancio per un totale di circa 22 mila euro.
Tutti i provvedimenti previsti all’ordine del giorno hanno ricevuto parere positivo dal consiglio comunale – quasi al completo quest’oggi – con voto favorevole delle forze della maggioranza e parere contrario dei sei consiglieri d’opposizione presenti.
I primi due punti all’ordine del giorno hanno riguardato l’adeguamento degli strumenti contabili ai nuovi principi introdotti con la riforma della contabilità pubblica del 2011; il consiglio ha così votato il rinvio al 1 gennaio 2016 dell’entrata a pieno regime delle innovazioni legislative per offrire, ad uffici ed organi politici, la possibilità di metabolizzare i cambiamenti che ne conseguono, come il passaggio da un bilancio di competenza ad un bilancio di cassa. Con quindici voti favorevoli e sei contrari, l’assise ha approvato, inoltre, il ripianamento di circa 6 milioni e 300 mila euro di disavanzo – emerso in seguito al riaccertamento straordinario dei residui – in parte con la cancellazione del vincolo generico su fondi destinati ad investimenti – circa 2 milioni e 600 mila euro – e per la restante parte – circa 3 milioni e 600 mila euro – spalmati in 30 esercizi con una rata annua di 123 mila euro.
Sul ripianamento del disavanzo, il sindaco Venanzio Carpentieri si è detto ottimista: “Le somme fino a questo momento introitate, o che riteniamo di introitare attraverso l’alienazione di beni immobili nella disponibilità del comune – ha assicurato il primo cittadino durante la presentazione dei due punti all’ordine del giorno – ci consentono di ritenere raggiungibile anche l’obbiettivo del ripianamento del disavanzo tecnico”.
La seduta di questo pomeriggio, come accade sempre più spesso, non è stata caratterizzata da un vero e proprio dibattito: la maggioranza ha fatto valere i propri numeri senza troppe difficoltà e un breve intervento del consigliere d’opposizione Luciano Mottola ha solo spezzato, per un attimo, la monotonia dell’ennesimo consiglio comunale poco vivace che il parlamentino melitese ha visto negli ultimi due anni.
Il vero colpo di teatro è giunto a sorpresa dai banchi della maggioranza: il segretario locale del Pd, Alfredo Mariani, in un intervento a margine della seduta ha lanciato un messaggio – che aveva tutto il sapore di una reprimenda – agli alleati politici del coordinamento delle liste civiche: “Il pd è sempre presente in consiglio comunale ed è sempre al servizio dei cittadini – ha esordito l’esponente del Pd, e ha aggiunto – siamo al lavoro anche per gli ex dipendenti della Melito Multiservizi con i nostri assessori, per portare a conclusione l’annosa questione dei rifiuti. In questa settimana abbiamo aperto le porte alla gente per ricevere le segnalazioni dei cittadini attivandoci a sollecitare gli assessori competenti. Dal manifesto che i colleghi di maggioranza hanno affisso in città – ha poi aggiunto Mariani riferendosi al documento firmato dal coordinamento delle liste civiche – mi viene da pensare che non seguano le vicende del comune e che non amministrino con noi questa città. Chiedo loro di essere più solerti, ma mi rendo conto – ha concluso – che stare al passo del partito democratico sia difficile.
Terminata la seduta, il capogruppo di Melito Adesso, Lello Caiazza – che con Per Melito e Moderati compone il coordinamento delle liste civiche – ha risposto alle dichiarazioni del segretario del Pd. “Non abbiamo risposto alla provocazione del Partito Democratico perchè non riteniamo che l’aula consiliare sia il luogo adatto per lanciare provocazioni – ha affermato Caiazza, e ha proseguito – Probabilmente qualcuno deve andare a scuola di politica: il dibattito all’interno della maggioranza non può investire il consiglio comunale dove si discute di tutt’altro. Inoltre – ha proseguito il capogruppo di Melito Adesso – mi sorprende che il Partito Democratico parli della Multiservizi: credo che sia proprio il Pd che debba spiegarci come siano andate le cose e non viceversa, anche perché loro rivestivano i ruoli chiave nell’ambito della gestione dei rifiuti. Prendiamo atto – ha concluso l’esponente di Melito Adesso – che per il Pd a Melito tutto funzioni perfettamente.


