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ANTENNE, ECCO IL PIANO REGOLATORE
Sant’Antimo: il progetto in Consiglio questa sera

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SANT’ANTIMO. L’idea è quella di progettare un vero e proprio piano regolatore delle antenne per la telefonia mobile. Una regolamentazione del settore che ha fatto trovare tutti d’accordo: maggioranza ed opposizione sintonizzate, è il caso di dire, sulla stessa frequenza. Il piano sarà approvato stasera dal Consiglio. Intanto nei comuni vicini infuria la polemica sugli eventuali rischi dovuti all’esposizione delle onde. A Sant’Antimo, dunque, centrosinistra e maggioranza di centrodestra, avvalendosi della possibilità, che la legge Gasparri concede ai comuni, di «adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici», hanno deciso di disciplinare la materia. La prima protesta in città nel 1999 in seguito all’attivazione di un impianto nei pressi di una scuola elementare. «Dopo le ordinanze del Consiglio di Stato, che hanno confermato la necessità ed il diritto dell’autorità comunale, di difendere i siti sensibili: scuole, luoghi di culto ed uffici pubblici, abbiamo tentato un nuovo approccio al problema – spiega Aurelio Russo, capogruppo della Margherita – Tenteremo di adottare un regolamento condiviso con i gestori di telefonia, nel quale metteremo a disposizione siti periferici, di proprietà comunale, obbligandoli, in cambio, a spostare qualunque antenna esistente nel centro della città». «Ci interessano soprattutto gli impianti ubicati in via Lussemburgo e di via Grecia, oltre che nel centro storico di Sant’Antimo», aggiunge Antimo Tarantino, capogruppo dei Ds. «La legge Gasparri equipara le antenne ai servizi primari, per cui i gestori sono notevolmente garantiti», ammette l’assessore all’Urbanistica Domenico Ceparano. «Lo spirito nuovo è quello della collaborazione con questi soggetti, ai quali interessa sicuramente avere un piano di insediamenti definito per i prossimi tre anni, in cambio di una tranquillità sociale riconquistata», conclude il sindaco Luigi Cesaro. Tutti decisi ad andare avanti adottando comunque il regolamento «facendo valere in sede legale le nostre ragioni». A Grumo Nevano invece An attacca il Comune per la selva di antenne autorizzate. Il sindaco Angelo Di Lorenzo è scettico sulla nuova normativa di regolamentazione: «Abbiamo cercato di pianificare l’installazione della antenne ma il Tar ha dato regione a Tim, comunque c’è l’orientamento a delocalizzare gli impianti all’esterno del centro abitato, purtroppo è facile trovare gli escamotages, basta dichiarare che la potenza dell’antenna è inferiore al limite stabilito». A Casandrino invece continuano a proliferare antenne, l’ultima è in arrivo ai confini con Grumo. A Frattamaggiore e Frattaminore due antenne si trovano addirittura sul tetto del Comune. Nessun tentativo però di regolamentare la materia è stato fatto, nonostante le interrogazioni del parlamentare Antonio Pezzella.



GIUSEPPE MAIELLO – IL MATTINO 18 FEBBRAIO 2005

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