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sabato, Luglio 5, 2025
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DAI POLMONI DI TAMMARIELLO ALL’ERBA DEI LICEALI
Le voci della piazza. In corteo studenti e associazioni

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GIUGLIANO. La manifestazione ha raggiunto lo scopo: far parlare di sé. Si sa che per carpire la volontà popolare c’è bisogno di cartelloni, striscioni indumenti strani e folkloristici che colorano le manifestazioni di qualunque genere.
Anche in questa c’è stato un grande movimento di striscioni colorati, irriverenti, satirici che però racchiudono la critica, l’opinione della gente.
Ad allietare il cammino della manifestazione ci ha pensato un uomo di mezza età che tutti chiamano “ Tammariello” , il quale si è presenato con tanto di radiografia dei polmoni degli abitanti dell’area nord di Napoli con appiccicato sopra ogni tipo di rifiuto immaginabile. Appese al collo aveva due grosse sfere, simili a palle da bowling, con la scritta” Ci stanno per scoppiare”: un messaggio indirizzato a chi di dovere. Il suo slogano era: Giugliano, città della mela annurca, adesso Città della mela sporca!”. Col suo aspetto scanzonato e pieno di risorse, manteneva in allegria tutto il corteo con il suo intervenire anche un po’ a sproposito nei cori degli altri, dicendo: “ Catenacci ci ha rignut e munnezz’” oppure “ Catenacci, ci hai rotto le …”, indicando, ovviamente quelle che aveva appese al collo. Però, è stato l’unico a ricordare la giornalista Sgrena, con un messaggio scritto dietro la schiena in cui si chiedeva di liberarla. Non è stato l’unico, tammariello, a movimentare la lunga marcia. Ci hanno pensato i ragazzi del liceo, che si sono presentati con un grosso camion dall’aria malridotta, con due casse un po’ attempate. Ma come un pugno nello stomaco, sul camion luccicava un computer portatile di ultima generazione, sottilissimo, come per dire “lasciate stare il camion, avete visto che organizzazione?”
Da quella postazione partiva musica di tutti i generi ed immancabile anche la canzoncina “Bella Ciao”.


Adesso, però vorrei raccontarvi di qualche striscione un po’ particolare, come quello degli studenti del De Carlo, oramai protagonisti indiscussi, dove c’era scritto “ + erba – rifiuti” . Chiaro il doppio senso.

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