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CASO BERTINI: CONDANNATA L’AVVOCATURA DI STATO
Marano, per il ricorso contro il reintegro del Consiglio

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MARANO. Tremila euro per le spese legali. Dovrà pagarli l’avvocatura di Stato per l’istituzione del ricorso contro la decisione del Tar Campania che lo scorso novembre reintegrò l’assise comunale di Marano, sciolta quattro mesi prima per camorra. Lo ha deciso il Consiglio di Stato, respingendo la richiesta di sospensiva avanzata dai legali del Viminale e della Prefettura di Napoli. La clausola è contenuta all’interno del dispositivo notificato ieri pomeriggio al Municipio di Marano. Per Mauro Bertini, sindaco dal ’93, si tratta di «un’ulteriore conferma dell’assurdità e dell’infondatezza di questo ricorso». «Del resto – spiega il primo cittadino – l’accanimento con il quale si tenta in tutti i modi di mandarci via è significativo: basti pensare all’inspiegabilità di una richiesta di sospensiva presentata diversi mesi dopo il provvedimento del Tar della Campania. Siamo dunque molto soddisfatti di come la giustizia stia dimostrando in tutte le sedi l’assurdità delle accuse che ci erano state mosse – aggiunge -. Ora manca soltanto la discussione di merito da parte del Consiglio di Stato. Dopo potremo finalmente archiviare questa pagina buia della storia di Marano».

La sospensione di Bertini, eletto in diverse riprese alla guida del Comune, prima nelle file di Rifondazione Comunista, successivamente come rappresentante del partito dei Comunisti Italiani, aveva provocato in piena estate un caso politico di spessore nazionale. Al fianco del sindaco scesero in campo parlamentari, associazioni e sindacati. Fino al 4 novembre scorso, quando il Tar della Campania accolse il ricorso degli amministratori e respinse il sospetto di «infiltrazioni di camorra». Un sospetto allontanato anche dal Consiglio di Stato, che ha respinto martedì la richiesta di «ricommissariare» il Comune.

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UF – IL MATTINO 25 MARZO 2005

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