QUALIANO. “Un appello alla gente per risollevare Qualiano”. Pasquale Galdiero, ex sindaco di Qualiano ed ex consigliere provinciale Udc, non usa mezzi termini. Nella redazione di InterNapoli risponde alle domande di Ugo Ferrero, Tommaso e Aniello Di Nardo. Parla di tutto, Galdiero. Dall’amarezza per le provinciali alle prospettive per le regionali, fino agli scenari per le prossime amministrative. Senza risparmiare attacchi diretti.
Galdiero, questa intervista arriva un po’ in ritardo rispetto alla sentenza del Tar che ha ribaltato l’esito delle elezioni provinciali. Come l’ha presa?
Beh, non drammatizzo. Le cose vanno prese in modo sportivo e regolare, senza mai perdere la testa. E questo perché non si guarda all’elezione in sé, ma a ciò che si è prodotto politicamente per il territorio e ciò che si rappresenta, appunto, per il territorio. Che il Tar abbia sentenziato una differenza di voti dello 0.02 per cento, quantificabile in 7-8 consensi, conta poco: restano i 5400 voti. Non cambia, cioè, la fiducia espressa dai cittadini. Piuttosto dovrebbe rammaricarsi chi – a Qualiano soprattutto – ha fatto l’impossibile per impedire la mia elezione. Un esame di coscienza non farebbe male, insomma, a chi ha sottratto un consigliere provinciale alla nostra città per regalarlo a Casalnuovo. Devo dedurre che c’era probabilmente qualche interesse nascosto: qualcosa che bisognava non sapere o non vedere. Ma ormai è acqua passata. Lo ripeto: restano le 5400 persone (4000 solo a Qualiano) che, in una campagna elettorale particolarmente vivace, hanno espresso me come loro rappresentante.
Con chi ce l’ha in particolare?
Non ce l’ho con nessuno, per carità. Chi vive nel passato non ha futuro. Siccome penso che debba esserci un futuro, non ce l’ho con nessuno. E penso che dall’esame di coscienza cui ho accennato precedentemente possa nascere un domani diverso per Qualiano. Lei non ha idea di quello che è accaduto alle scorse provinciali: c’è gente che è stata minacciata e mortificata; persone che, intimorite con metodi camorristici, non hanno potuto esprimere liberamente il proprio voto. Devo comunque ringraziare tutti coloro che hanno scelto me, rispettando chi non l’ha fatto. Otto voti sono pochissimi, ma chi ne perde è il territorio, la nostra città, non io personalmente. Io, lo ripeto ancora una volta, faccio il medico di professione: lavoro dalle 7 del mattino alle 8 di sera, e non resto di certo disoccupato. La politica, per me, è una vocazione: sono impegnato da anni per offrire qualcosa alla mia terra, alla città dove sono nato e cresciuto. Dei soldi e della visibilità, mi creda, non mi interessa: mi è stata offerta da Roma la vicesegretaria provinciale del partito, ma non ho accettato.
La proposta è arrivata dopo le dimissioni di Alfano, giusto?
Infatti.
A proposito di Alfano. A Qualiano si parla insistentemente di un accordo pre-elettorale affinché Marrazzo restasse fuori dai giochi…
Ho sentito anche io questa voce. Dicevano che Michele Schiano e Ciro Alfano si erano accordati in tal senso. Io ho chiarito, anche in sede provinciale, che il territorio non si vende e non si compra. Non si permette a nessuno di vendere o comprare i voti. Questi signori lo facciano da un’altra parte, non qui. A Qualiano c’è gente dignitosa e onesta che lavora per i valori, ed è stanca di questa lotta per il potere.
Ritornando al nodo provinciali. Farà ricorso al Consiglio di Stato?
Non lo so ancora: sto valutando attentamente la questione. Da Roma parlano di altri incarichi all‘interno dell’Udc. Ad ogni modo, si tratterebbe di una querelle interna al partito che preferirei evitare. Valuterò comunque tutte le ipotesi. Resta chiaro che io non ho nulla contro Romano, l’attuale consigliere provinciale che ha preso il mio posto. Lo ripeto: piuttosto mi preoccupano le conseguenze per Qualiano. Temo per la questione ambientale, per quella viaria (il Comune ha perso le cause riguardo l‘appartenenza della circumvallazione esterna e via Ripuaria), temo per il Piano Regolatore che non viene approvato. Temo infine per la questione del bilancio comunale, con i debiti fino al collo e la recente novità che il Comune non paga il Cdr da un anno e mezzo.
Ecco, la questione economica. Schiano è al governo da quasi nove anni. Qual è la sua valutazione sulla gestione finanziaria?
Completamente negativa. Vede, tutto dipende dalla sanità mentale di alcuni amministratori, il colore politico conta poco. Qualiano ha subito un cambiamento radicale negli ultimi anni: da un Comune vigoroso pronto al rilancio è stato trasformato in una masseria sgangherata in corsa verso il declino. Basta andare in Municipio per rendersi conto della situazione: scritte ovunque, lordume dappertutto, vetri rotti, impiegati assenti. Il Comune di Qualiano conta quasi 150 dipendenti. Ma dove sono? Cosa fanno? Quando si arriva al punto di non riuscire a pagare gli assegni familiari perché con quelli bisogna sostenere altre spese, quando non si riesce a pagare una fattura di poche centinaia di euro, significa che si è arrivati veramente sul lastrico. Per non parlare della Multiservizi. Il servizio di raccolta urbana era efficientissimo, ai tempi in cui ero sindaco. Per quale motivo bisogna pagare un miliardo all’anno in più per questa società mista? Chi bisogna finanziare? Chi bisognava sistemare? E la raccolta differenziata che fine ha fatto? Hanno piazzato le campane per il vetro in Piazza Rosselli solo per accontentare qualche fornitore. Ma la raccolta differenziata tanto sbandierata perché non decolla?
Il suo giudizio è del tutto negativo. Non salva nulla?
Ma cosa vuole che salvi? Alcuni sono abituati ad amministrare Qualiano come caporali. Vorrei ricordare loro che il tempo dei potestà è finito da un pezzo. Pensi un po’: si fa la festa di carnevale per comprare le bambole da quella ditta, si costruisce un comitato di gestione per accontentare qualcuno, si pagano volontariamente le fatture in ritardo per pagarvi sopra gli interessi. E‘ assurdo. Non c‘è bisogno di uno scienziato per portare avanti un bilancio comunale: bisogna ponderare le entrare e le uscite, niente di straordinario. Invece, i nostri amministratori pensano soltanto a contrarre mutui, a impegnarsi, a distruggere tutto quello che si è faticosamente costruito negli anni. La cosa che più mi fa rabbia è che in questa amministrazione c’è gente perbene, capace, onesta. Gente che è stata messa da parte. Vede, il sindaco oggi ha un peso enorme. Quando nel gergo si dice che il pesce puzza dalla testa, è vero. Ma non dico questo perché è Michele Schiano il sindaco attuale di Qualiano. E’ l’intero sistema che non va.
Cosa intende in particolare?
C‘è uno spreco palese, non c’è libertà di espressione, viviamo in uno stato di terrore. Ma non sono il solo ad accorgersene. C’è un malcontento diffuso. Cosa sta succedendo in questo paese? E’ questo che vuole la gente? Non credo. Se ai cittadini piace questo sistema, allora votino Michele Schiano. Però non vengano a lamentasi se mancano i servizi, scuole superiori, assegni familiari. Non si lamentino se l’acqua non arriva, se i campi da tennis non funzionano nonostante miliardi di investimenti, se la mattina c‘è la puzza delle discariche. Accordare nuovamente fiducia a Schiano, significa volere tutto questo. E non bisogna essere fascisti, comunisti, ds, margheritini o chissà cosa per opporsi a questo sfacelo. Qualiano ha bisogno di un governo di salute pubblica, bisogna rimettere in moto la macchina comunale. Ripartire da zero, ecco.
Ripartire da zero, lei dice. Il Pit potrebbe essere un’opportunità?
Certo. Credo che l’unico territorio che possa approfittare realmente del Pit sia proprio Qualiano. Ma se il Piano regolatore dice una cosa e il Pit ne dice un’altra cosa, allora c‘è qualcosa che non va. Vede, a me non piacciono i paroloni. Dico solo che c’è bisogno di una svolta: occorre un momento di riflessione da parte di professionisti, artigiani, commercianti. Vogliamo che il nostro paese diventi una nuova Scampia o torni ad essere un Comune tranquillo dove la gente perbene desideri far crescere i propri figli? Si può rispondere a questa domanda con un atto concreto: il voto del 3 e 4 aprile prossimo. Alla gente chiedo di votare in base ad un giudizio oggettivo. Non ce l’ho con Schiano, ripeto. Ma il degrado che ha “regalato” a Qualiano in questi anni è intollerabile. Se alla gente piace il suo modus operandi, allora continuino a votarlo. Significa che faremo a meno anche della politica. Chi, come me fa politica per dare il proprio contributo alla città che ama, non tollera i suoi metodi. Non credo di essere nel giusto, per carità. Nè tanto meno di essere il detentore della verità assoluta. Sono aperto alle critiche: cosa che altri non fanno.
Per queste regionali lei appoggia Marrazzo. Quanto crede influirà il voto di aprile sugli equilibri politici locali?
Non credo peserà molto. Quello che conterà parecchio saranno le provinciali dell’anno scorso…A queste regionali appoggio Marrazzo perché è una persona valida e competente. Perché ha una cultura idonea alla gestione politica, perché ha le carte in regole per capire le problematiche del territorio. Ed è un giovane promettente. Alla gente chiedo di votare secondo coscienza, senza lasciarsi intimorire dalle minacce e dalle promesse fasulle. Chiedo un voto libero, tutto qui.
Lei sarebbe pronto a scendere in campo per le prossime amministrative?
Io sono sempre in campo. Dovrei solo morire per non stare in campo. E penso che mi sarà concesso di vivere ancora fino al prossimo anno.
In campo come candidato sindaco?
Sono pronto a sedere al primo o all’ultimo posto a seconda delle esigenze.
Che scenario intravede per le prossime amministrative? Ci sarà ancora una volta un centrodestra compatto contro un centrosinistra senza speranze?
Bah, si parla molto di liste civiche. E’ comunque presto per dirlo. Tutto è possibile. Di sicuro ci sarà l’ingresso in politica di nuove persone, tanti giovani capaci di mettersi in discussione per ripulire questo territorio. Non che attualmente non ci siano persone competenti in giro, beninteso.

