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Mugnano, candidati in campo dopo l’inchiesta sulle infiltrazioni

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Si incendia l’inchiesta sulle infiltrazioni di malavita nel mercato ittico di Mugnano, struttura fra le più importanti per fatturato e ricaduta sociale della cittadina. Il commissario prefettizio Maria Grazia D’Ascia ha incaricato un legale per valutare forme alternative di gestione della «piazza» di via Nenni, attualmente amministrata dalla società mista «Cim Poseidon spa». Contro la revoca della concessione scendono in campo i due principali sfidanti alla carica di sindaco: Daniele Palumbo per l’Unione e Gennaro Ruggiero per la Casa delle Libertà. «La società mista va tutelata», sostengono. Fuori dal coro la posizione di Enrico Tomasello (civica) per il quale «il futuro del centro è nella gestione privata».

La struttura mercatale è amministrata da circa tre anni dal «Cim Poseidon» (Centro Ittico di Mugnano) del quale fanno parte il Comune, con il 73 per cento del capitale, ed i titolari delle «paranze» consorziati tra loro, con la restante quota del capitale. Nelle scorse ore proprio la società mista è finita sotto i riflettori per la decisione del commissario prefettizio di revocarne la concessione, a seguito di un’informativa che ipotizza possibili legami con associazioni malavitose a carico alcuni operatori del centro ittico. Contro la revoca il presidente della società per azioni, Luca Raffone, nominato proprio dai commissari nel 2004, ha già annunciato un ricorso al Tar. «Non si può infangare l’intera struttura», afferma. E sulla vicenda intervengono anche i due principali aspiranti sindaco. In una nota congiunta Palumbo e Ruggiero affermano che «non si può buttare via il bambino con l’acqua sporca». «La società mista ha consentito nel 2001 di assicurare una gestione e riaprire il mercato ittico dopo circa dieci anni di chiusura – afferma Daniele Palumbo, candidato dell’Unione–. Oggi, anche di fronte ad un problema serio come quello del possibile legame tra alcuni operatori con soggetti malavitosi, non credo si possa intervenire semplicemente revocando l’affidamento alla società mista. Ritengo, infatti, che questa soluzione abbia in sé il rischio di una nuova chiusura del centro ittico, un’ipotesi da scongiurare per salvaguardare gli attuali livelli occupazionali». Per una volta centrosinistra e centrodestra, anziché azzuffarsi, sono sulla stessa lunghezza d’onda ed esprimono una posizione comune e condivisa. «Il mercato dà lavoro a diverse centinaia di persone, non si può rischiare di farlo chiudere – afferma Gennaro Ruggiero, candidato della Casa delle Libertà-. Certo, va trovata una soluzione rispetto ai problemi emersi: non è infatti possibile che soggetti imputati di collusioni con i clan possano continuare a far parte di una società pubblico-privata qual è il centro ittico di Mugnano. Ma da qui a giungere alla revoca dell’assegnazione alla società stessa, ce ne passa di strada». La soluzione ipotizzata dai due candidati è «l’esclusione dei soci coinvolti nelle indagini sui clan, senza coinvolgere il Cim Poseidon e gli altri operatori estranei ad ogni ipotesi collusiva». Non si allinea Enrico Tomasello, terzo incomodo nella sfida elettorale. «Il futuro del mercato ittico è nella gestione privata – sostiene il candidato sindaco alla guida di una lista civica- . Il centro di via Nenni pesa sulle casse del Comune per circa mezzo milione di euro all’anno. Una struttura davvero competitiva dovrebbe svincolarsi dalla partecipazione pubblica».

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UF IL MATTINO 31 MARZO 2005

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