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PARALISI AMMINISTRATIVA, TAGLIALATELA SI DIMETTE
Giugliano: il primo cittadino se ne va dopo i contrasti coi partiti

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GIUGLIANO. Dopo averle annunciate in una conferenza dei capigruppo due giovedì fa ed aver informato la sua giunta martedì sera, ieri mattina, poco prima delle 11, il sindaco di Giugliano, Francesco Taglialatela ha ufficializzato le proprie dimissioni. «Non sono interessato a gestire l’ordinario – dice-, a non poter costruire un percorso condiviso coi partiti necessario per imprimere la svolta necessaria per trasformare Giugliano, dal punto di vista sociale, economico e urbanistico, da paese in una città». È amareggiato per l’ostilità dimostratagli dai partiti in questi due anni di mandato, ma sembra disposto a fare un passo indietro. Cosa gli farebbe cambiare idea? «Si deve fare un ragionamento serio – precisa – per fare un salto di qualità, anche per potenziare la macchina comunale, e mettere a punto un progetto politico a lungo termine. Lavorare in solitudine e caricarmi solo l’ordinario non serve, non basta. Meglio lasciare ad altri questo compito». Non si sbottona Taglialatela, ma tra le righe si legge il malessere legato anche alla carenza di personale, soprattutto tecnici e dirigenti. Anche per questo aveva messo su una giunta con molti tecnici, contestata dai partiti. E la paralisi amministrativa non ha praticamente consentito al sindaco di affrontare e risolvere le emergenze di una città con 106mila residenti. Da qui l’insoddisfazione e il malessere di Taglialatela, che con il gesto di ieri ha smentito chi credeva che all’annuncio non ci sarebbe stato un seguito. «Una decisione presa da tempo – chiarisce Taglialatela – ma rinviata dopo le regionali per non inficiare la campagna elettorale. Coi partiti ci trasciniamo da tempo l’impossibilità di governare, in un clima di sospetto, di non comprensione reciproca, di continui “sgambetti” e tentativi, più o meno espliciti di ritardare ogni decisione ed atto concreto. Spero che adesso scaturisca una verifica politica complessiva, non solo all’interno del centrosinistra, ma per tutta la città». Dimissioni non irrevocabili, allora? «Lo diventeranno – chiarisce subito Taglialatela – se non si riesce a convergere verso obiettivi condivisibili». Intanto il dibattito si è acceso. I partiti della maggioranza si sono dati appuntamento a breve per verificare insieme se si potrà scongiurare lo scioglimento del Consiglio comunale. Se ne parlerà anche stamattina nella conferenza stampa del sindaco e nel confronto coi residenti nell’assemblea pubblica prevista la prossima settimana.



TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 7 APRILE 2005

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