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«FORZA FRANCESCO, RITIRA LE DIMISSIONI»
Giugliano: forum in Municipio con i cittadini

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GIUGLIANO. Niente commissario al Comune: la città di Giugliano insorge e chiede al sindaco dimissionario di ripensarci per non bloccare le attività amministrative. Taglialatela ha cercato il confronto con la società civile e, ieri sera nella sala consiliare, sono arrivati in oltre 400 persone per sentire dalla sua voce le ragioni di questa lunga e grave impasse politica. Il rischio è che, senza un accordo con i partiti e il conseguente ripensamento sulle dimissioni entro il 25 aprile, la crisi possa portare allo scioglimento del Consiglio comunale. La denuncia del sindaco «sull’impossibilità di governare Giugliano», sortisce i primi effetti. Prima il tavolo del centrosinistra, aggiornato a sabato mattina per ascoltare la proposta del sindaco per il rilancio della coalizione; poi, ieri sera, il confronto sulla gestione amministrativa con i cittadini, dopo mesi di conflitti e beghe all’interno dei partiti. «Pretendere di cambiare il modo di fare politica nel giro di pochi giorni – dice il sindaco Taglialatela – è una pretesa assurda. Ma con i partiti si può convergere sugli obiettivi possibili induviduando delle priorità. Innanzitutto concedendo ossigeno alla macchina comunale, attraverso l’esternalizzazione dei servizi di igiene urbana e tributi. Va ricostituito l’ufficio di Piano». Una catena di telefonate ed e-mail ha portato a Giugliano assessori e consiglieri di altri Comuni, le associazioni culturali, gli ambientalisti. In prima fila anche i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil. Tra le associazioni cittadine, erano presenti i dirigenti di Attac, Spazio a Patria, Ali, Liliarum, Opera nomadi e Iise. Presenti anche delegazioni delle scuole cittadine, dell’Ascom e numerosi commercianti. Non sono mancati i consiglieri e i segretari di partito sia di maggioranza che di opposizione. «In vent’anni di aggressione al nostro territorio – dice Raffaele Del Giudice, di Legambiente Campania – Taglialatela è stato il primo sindaco a denunciare pubblicamente l’ingerenza dell’ecomafia, a scendere in piazza contro il commissario, a chiedere più controlli. Questo territorio non può perdere gli interlocutori validi e i partiti devono garantire la governabilità». «Sono venuta qui per capire – dice Antonietta D’Alterio, dirigente scolastico Quinta scuola media – Delle vere ragioni delle dimissioni non so nulla. So solo che senza interlocutori istituzionali, siamo costretti a rallentare le attività programmate con gli assessori». «È un peccato vedere disperso il lavoro degli amministratori che lavorano per la promozione della cultura e della Legalità», dice Pietro Valente, presidente dell’associazione Ali. Non condividono lo spirito dell’iniziativa dall’opposizione. «Di andarsene non ha mai avuto intenzione. Adesso recita una commedia – rincara la dose Luigi Guarino, consigliere provinciale di Forza Italia – e fa la vittima di un sistema di cui è parte integrante, da ex assessore e dirigente comunale. Noi l’abbiamo detto dal primo momento: questa maggioranza ha vinto, ma non è in grado di governare». «L’assemblea è strumentale – attacca Antonio Verde, consigliere comunale Udc – Se si trattasse di un incontro davvero democratico, Taglialatela terrebbe seriamente in considerazione le istanze della gente per la risoluzione delle emergenze cittadine. Finora, invece, ha trattato nelle stanze coi politici, ha lanciato accuse nel mucchio senza fare nomi e si è sempre sottratto al dibattito in Consiglio comunale sulla crisi politica, che, va detto, va avanti dal giorno successivo al suo insediamento». «Un’iniziativa di democrazia partecipativa intempestiva – continua Pietro Ciccarelli, consigliere di Forza Italia -. La gente si coinvolge sui progetti per la città, sulla destinazione delle aree verdi. Non per fare il canto del cigno». salvatore Velardi, della Cgil, ha invece sollecitato un patto per la città per non perdere le opportuinità legate ai tanti progetti in cantiere, come meteropolitana e piani territoriali.



TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 14 APRILE 2005

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