GOVERNO, I MINISTRI DELL’UDC SI DIMETTONO
Su proposta del segretario, Marco Follini. L’Unione: «Berlusconi si dimetta»

ROMA. L’Udc lascia il governo Berlusconi. Garantirà l’appoggio esterno, ma la direzione del partito centrista, in poco più di due ore, ha accettato la proposta del segretario Marco Follini. Anche se non dichiarata formalmente, è la crisi. Oltre a Follini, lasciano l’esecutivo anche Giovanardi, Baccini e Buttiglione, il viceministro Tassoni e cinque sottosegretari: Bosi, Delfino, Drago, Galati e Vietti.
Il segreatrio dei Ds, Piero Fassino, chiede a Berlusconi di dimettersi oggi stesso e di aprire formalmente la crisi di governo. L’annuncio del ritiro dei ministri dell’Udc è stato dato da Rocco Bottiglione. Il ministro ha dato mandato al segretario nazionale ad adoperarsi per la costituzione di un nuovo governo della Cdl presieduto da Silvio Berlusconi. Il documento approvato, poi, chiede che si mantenga l’appoggio parlamentare alla Cdl e vincola il segretario ad impegnarsi per rilanciare con più forza l’alleanza per arrivare alla vittoria nel 2006.
Durante la riunione Follini ha proposto il ritiro dei ministri e l’appoggio esterno all’esecutivo. I ministri, con l’eccezione di Carlo Giovanardi che, fino all’ultimo ha cercato di convincere il segretario a cambiar strada, si sono detti d’accordo. Alla fine anche Giovanardi ha accettato. Nuovo governo e nuovo programma, queste sono le richieste dei centristi. Alla sconfitta delle regionali, sostiene Follini, si risponde con una sterzata secca, un governo che punti sul rilancio dell’economia senza far saltare i conti pubblici. Insomma, un Berlusconi-bis. Ma il disimpegno dell’Udc non sarà totale, infatti i centristi appoggeranno dall’esterno l’esecutivo.