NAPOLI. Decine di migliaia di persone hanno sfilato oggi in corteo a Scampia, quartiere alla periferia nord di Napoli divenuto simbolo del disagio sociale, per festeggiare una insolita festa dei lavoratori alla presenza dei leader dei tre sindacati confederali.
Bandiere con le sigle di Cgil, Cisl e Uil, manifesti, bandiere della pace e gonfaloni di diversi Comuni hanno punteggiato il fiume di persone — che i sindacati hanno stimato in oltre 50.000, mentre altre fonti dell’organizzazione hanno parlato di 100.000 — che ha attraversato le strade della zona.
In testa al corteo i tre segretari confederali Guglielmo Epifani (Cgil), Savino Pezzotta (Cisl) e Luigi Angeletti (Uil), che quest’anno hanno scelto il Sud per rilanciare i problemi dell’occupazione e della sicurezza, chiedendo al governo di mantenere le promesse in questo ultimo scorcio di legislatura.
“Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in Parlamento ha detto che il Mezzogiorno deve tornare ad essere centrale nelle scelte del governo. Su questo lo sfidiamo. Apra il confronto chiesto da Cgil, Cisl e Uil e Confidustria e cominci a dare le risposte. Oppure la smetta di promettere e non fare, perché questo alimenta la sfiducia”, ha detto Epifani dal palco al termine del corteo.
A denunciare il disagio di Scampia, tra la gente figurava anche un fantoccio, dalle sembianze di un santo, con su scritto “San Ghetto Martire – Per grazia ricevuta”, realizzato dal gruppo “Gridas – gruppo di risveglio dal sonno”.
Quattro mesi fa, per le stesse strade passò il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, nella prima visita di un capo di Stato a Scampia, nei giorni segnati dall’intensificarsi degli omicidi nel Napoletano per la faida tra clan camorristici rivali.
SINDACATI CHIEDONO UN TAVOLO CON IL GOVERNO.
Con un riferimento ad alcune proposte del nuovo governo Berlusconi per il rilancio economico del Sud, Epifani, che ha pronunciato il discorso più critico, ha dichiarato che questo Primo maggio “non è dedicato a chi pensa che basti aprire un casino o trasformare in un grande parco divertimenti le nostre città del Mezzogiorno per tornare ad accendere qualche speranza”.
Angeletti ha rilanciato la proposta all’esecutivo di defiscalizzare gli aumenti salariali. “Il governo deve puntare a ridurre le tasse sul lavoro perché i lavoratori hanno pagato l’aumento dei prezzi e si sono impoveriti”, ha detto.
Per Pezzotta, che si unisce alla richiesta di un “tavolo per governare la crisi”, il governo “dovrebbe intervenire agendo contestualmente su Mezzogiorno, industria e tutela dell’acquisto di salari e pensioni per creare le condizioni di sviluppo e occupazione”.
Oggi il presidente Ciampi ha detto in un discorso al Quirinale che l’Italia deve “reagire subito” ai “segni negativi” e alle incertezze sul nostro futuro economico.
TRA DESIDERIO DI RISCATTO E PAURA. Dai balconi dei palazzi, diversi residenti sono rimasti affacciati a guardare.
“Una manifestazione come questa ci voleva, perché siamo stati dimenticati, per far capire che qui non c’è solo mare”, ha detto a Reuters Luisa, 46 anni, casalinga, che vive con i suoi sei figli.
“Non tutti hanno colto questa opportunità”, ha aggiunto, riferendosi a chi è rimasto a casa.
“Forse un po’ per pigrizia, un po’ perché non sono abituati, ma anche un po’ per paura. Mi auguro che possa cambiare qualcosa, soprattutto per il futuro dei miei figli”.
Un sarto, Agostino, 60 anni, ha detto che “manifestazioni del genere possono servire a sollecitare la fantasia della politica di qualsiasi colore essa sia”.
Tra gli striscioni, quello dei disoccupati recita “il primo maggio della disoccupazione e della precarietà”.
REUTERS/INTERNAPOLI


