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sabato, Maggio 11, 2024
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SITO DI STOCCAGGIO, IL SINDACO CASTALDO FERMA I LAVORI. CONTINUA IL PRESIDIO CONTRO I MIASMI AL CDR

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GIUGLIANO – Segnale di arresto ai lavori della piattaforma di stoccaggio in località Tre Ponti Parete. L’alt è arrivato ieri mattina, intorno alle 12:30. A smuovere il sindaco di Giugliano, Antonio Castaldo (che è anche commissario del consorzio Na 1), è stata l’ennesima protesta inscenata da Rifondazione Comunista, Legambiente, Wwf , Attac e dai membri del Comitato Civico Ponte Riccio. Erano circa le 10 quando un gruppo di manifestanti ha sbarrato la strada alle ruspe impegnate a spianare l’area della nascente discarica. Il sito di stoccaggio, di fatto già pronto ad accogliere le balle di rifiuti del Cdr (centro derivati rifiuti), era stato inizialmente progettato nei pressi dell’impianto sopraccennato di Ponte Riccio. Le proteste dei residenti non sono rientrate alla decisione di spostare lo sversatoio a trecento metri di distanza, a Tre Ponti Parete appunto. “E’ assurdo – inveirono i membri di Rc – spostare l’area di qualche centinaio di metri non serve a niente. E’ una presa in giro”. A velocizzare i tempi per l’ interruzione dei lavori è stata l’occupazione dell’ufficio del primo cittadino di Giugliano l’altro giorno ad opera di una settantina di manifestanti. L’impegno assunto dal sindaco durante il colloquio, alla presenza dei consiglieri Antonio Poziello e Tilde Adamo di Rc, è stato osservato nella mattinata di ieri. I manifestanti sono intenzionati tuttavia a non demordere. La loro protesta, fanno sapere, continuerà ad oltranza. “Prendiamo atto di questo importante passo avanti – osserva la Adamo, consigliere circoscrizionale di Lago Patria – tuttavia la protesta continua. Dal cdr – aggiunge- si levano tuttora miasmi nauseabondi”. Aggiunge Poziello: “vanno trovate le responsabilità per la grave emergenza ambientale che si vive a Giugliano, vanno individuati i responsabili ed i motivi del cattivo funzionamento dell’impianto. Chiediamo – aggiunge – che sia consentito l’accesso alle strutture degli ambientalisti e delle associazioni per monitorarne il funzionamento” . L’impianto è stato inaugurato meno di tre mesi fa nell’area Asi, il polo industriale della cittadina. Nasceva in sostituzione alla più vituperata discarica in un territorio ad alto impatto ambientale. Avrebbe risolto – si disse – definitivamente il problema dei rifiuti. Si disse. A tre mesi da quella data, la situazione rischia il collasso. L’ impianto, gestito dalla Fibe (che cura altre due discariche nel giuglianese) emana tanfi ammorbanti: il circondario è avvelenato dai lezzi nauseabondi. Da almeno due settimane centinaia di persone, fra le quali anche anziani e bambini, sono ritornate a ‘presidiare’ l’area, a manifestare davanti ai cancelli del cdr. Giorno e notte, assediati dalla puzza. Chi malauguratamente vive nella zona industriale di Giugliano è costretto a sopportare un odore nauseante, che costringe la gente a barricarsi in casa con finestre e porte sprangate. E’ strana una città a sé quella di Ponte Riccio, 82 ettari di terreno al confine tra Qualiano e Giugliano. Qui, nelle stradine secondarie, viene smistato di tutto. Carcasse d’auto, tubi, mobili vecchi, pesticidi, oli esausti. E poi un’industria su tutte al centro delle polemiche: l’Ilog, da vent’anni sotto accusa. Lavora gli scarti di macelleria, trasformando ossa e grassi in sapone e farine animali. I lezzi uscenti dalla fabbrica, dovuti alla lavorazione della materia organica, sono altrettanto ributtanti. La discarica a Ponte Riccio è tutto. Paesaggio e ciclo biologico. Dà la vita, il lavoro, la sopravvivenza, la morte . Ponte Riccio non ha nemmeno l’ aria. L’ odore dell’ immondizia che arriva dal cdr e opprime lo stomaco, denso e nauseabondo, è l’ unico e permanente elemento respirabile. E’ come vivere con la testa dentro una pattumiera, fumante di miasmi. Così forti da coprire il fritto delle cucine, lo scolo delle fogne, il fetore delle carcasse di animali morti. La guerra va avanti al ritmo tartassante di esposti all’Asl, Polizia, Carabinieri, Procura, Arpac, Provincia, Regione, commissariato di Governo. Intanto i parlamentari campani di Rifondazione, Giovanni Russo Spena e Tommaso Sodano hanno annunciato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente.
Il cdr, costruito in tempi record, nasceva come impianto inodore. A patto che vi arrivassero solo i residui della raccolta differenziata. Purtroppo quest’ultima, nei paesi serviti dal Cdr, viaggia su percentuali vicinissime allo zero.

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