20.7 C
Napoli
venerdì, Maggio 24, 2024
PUBBLICITÀ

Uccisa dalla droga, il pusher è un ragazzino

PUBBLICITÀ


NAPOLI. Una donna di 31 anni morta in un’auto, uccisa da una dose killer di eroina. A vendergliela un ragazzino di 15 anni, spacciatore da poco. Due storie di vita al loro incrociarsi diventano tragedia; hanno origini diverse, lontana per lei, impensabile per lui. La vittima, Carla Cavagna, 31 anni, di Nocera Inferiore, un passato di droga che sembrava finito da qualche tempo; lui Pasqualino C., 15 anni, un futuro certamente non roseo, ma con una famiglia che non sembra appartenere al circuito dei venditori di morte: il padre lavora come operaio e la madre in casa accudisce figli e marito e manda avanti la baracca. Eppure Pasqualino tutte la mattine, soprattutto con il finire della scuola, è al crocicchio di via Dante a Secondigliano, a camminare su e giù, a passare bustine con una mano e a intascare soldi dall’altra. Certo non tutto finisce a lui. La zona ricade senza dubbio nell’area della diretta influenza del «re della droga» Paolo Di Lauro, quel Ciruzzo ’o milionario in nome e per conto del quale s’è consumata la più feroce delle faide dai tempi della guerra di Raffaele Cutolo contro tutti. Pasqualino non avrebbe motivi validi per stare lì se non il miraggio di facili guadagni e la possibilità di ritrovarsi anche con un ciclomotore suo. Perché questa è un’altra delle trappole che i signori della droga di Secondigliano tendono ai giovanissimi per arruolarli: «regalare» il ciclomotore che i nuovi pusher usano per andare a seminare eroina e morte e raccogliere soldi, da consegnare al capo paranza di turno. Pasqualino, a detta dei poliziotti del commissariato di Secondigliano «è uno nuovo»: nessun precedente. Gli agenti diretti dal vicequestore Pietro Marino lo hanno localizzato con la testimonianza del fidanzato della vittima. Carla da tre giorni acquistava droga da quel ragazzino, dopo essere stata capace di uscire dal tunnel della tossicodipendenza, cercando di fare lo stesso con il suo fidanzato. Ma nuovi problemi che le si sono parati dinanzi, l’hanno fatta precipitare di nuovo in un baratro dal quale, come racconta un freddo referto medico-legale, non si rialzerà: «Morte per arresto cardiocircolatorio da uso eccessivo di sostante stupefacenti». Eroina tagliata male o overdose: all’anatomo-patologo il compito del responso. Mentre a Pasqualino resta il fardello di una morte indotta da un suo gesto. Un fardello troppo pesante da portare a 15 anni.



maurizio cerino – il mattino 25 giugno 2005

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Elisabetta Gregoracci: “Ho sposato Briatore non per soldi ma per amore”

Elisabetta Gregoracci risponde ad alcune domande su Instagram in merito alla sua relazione con Flavio Briatore. Un legame complesso che...

Nella stessa categoria