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IL SINDACO DI MELITO: «TROPPI VELENI, VADO VIA»
Di Gennaro: basta con le profezie di sciagure giudiziarie

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MELITO. La decisione è arrivata al termine di un lungo vertice di maggioranza. Il sindaco di Melito, Giampiero Di Gennaro, ha rassegnato le dimissioni a poco più di due anni dalla sua elezione. «Troppi veleni, non me la sento di continuare», ha detto il primo cittadino ai suoi più stretti collaboratori. Le motivazioni sono racchiuse in una lettera indirizzata ai consiglieri comunali e al segretario generale. «L’opera di delegittimazione ai danni dell’amministrazione ha raggiunto il suo culmine – scrive Di Gennaro, eletto nelle fila della Margherita con il supporto di Udeur, Sdi e Idv – Sono stanco della campagna denigratoria ordita con scientifica meticolosità dai nostri detrattori, impegnati in ogni angolo di strada a diffondere profezie su imminenti sciagure giudiziarie a danno di esponenti del governo cittadino e del sottoscritto». I «detrattori» di cui parla il sindaco dimissionario sono gli esponenti di Prc, Ds, Verdi, Forza Italia, An e Udc che già due anni fa avevano chiesto lo scioglimento del Consiglio per «brogli elettorali» e «condizionamenti mafiosi». Nel frattempo ne sono successe di cose. A partire dalla faida di camorra interna al clan Di Lauro (la cosca che da anni controlla le attività illecite tra Secondigliano e Melito) e il maxiblitz di dicembre scorso durante il quale fu anche arrestato il presidente cittadino della Margherita, l’ex sindaco Alfredo Cicala. Il suo arresto continua a scuotere gli ambienti politici locali. Cicala è accusato di aver informato i killer sui movimenti di Federico Bizzarro, il luogotenente dei Di Lauro trucidato in un albergo il 26 aprile 2004. Nel frattempo – sollecitata dalla commissione parlamentare antimafia – è anche partita un’inchiesta della procura di Napoli (pm Beatrice) su eventuali condizionamenti del voto 2003, la tornata elettorale segnata da una lunga scia di intimidazioni e minacce. La pressione è stata tanta, in questi due anni. E alla fine il sindaco ha gettato la spugna. «Colpa di quei delatori che stanno praticando un’ignobile gioco al massacro, nella speranza di goderne un giorno i frutti», sostiene Di Gennaro. Il primo cittadino ha venti giorni di tempo per ritirare le dimissioni, dopodichè si procederà allo scioglimento anticipato del Consiglio. «Sono sereno – dice il sindaco dimissionario – Ma devo ammettere che questo stato di cose ha ridotto in me ogni forza necessaria a guidare l’amministrazione».



3 ottobre 2005

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