GIUGLIANO. “Autodeterminazione in pericolo?-difendiamo la libertà di scelta”. Con questo titolo si è aperto il dibattito inerente la legge 194 , avente per oggetto l’interruzione volontaria di gravidanza. Alla discussione, che ha avuto sede in Giugliano, al palazzo Palumbo, giovedì 9 febbraio ,hanno preso parte diverse autorità locali e non. Ha aperto il convegno Teresa Vitale, responsabile dell’associazione “Spazio Aspasia”, promotrice dell’incontro.
“Il tema dell’aborto-ha asserito la Vitale- è tornato ultimamente alla ribalta.
Per il Parlamento, come per le autorità ecclesiastiche, si tratta di un problema a dir poco scottante.”
Il 31 gennaio scorso, in Parlamento si è verificato uno scontro per decidere della eventuale formalizzazione ed incentivazione per l’impiego di volontari all’interno dei consultori.
Opinione diffusa è che le donne affrontino l’aborto con eccessiva leggerezza. Come ha sottolineato la direttrice del Distretto Sanitario 58- ASL NA2- Ombretta Argenzio “nessuna donna affronta facilmente un tale dramma”. La dott.sa Argenzio ha evidenziato i punti fondamentali della legge 194/1978, sottolineandone l’equità.
La legge del 1978, difatti, non deve essere intesa come uno strumento, usato dalle donne, per controllare le nascite.
Con la 194 si è voluto, più che altro, regolamentare la pratica abortiva che negli anni ’70 era praticata clandestinamente. Si è così riconosciuto, alla donna, il diritto di aborto solo in caso di necessità, o meglio, nei casi previsti dalla legge- tra cui la gravidanza per motivi di stupro o eventuali gravi malformazioni del nascituro-.
Per diversi motivi la legge è stata osteggiata quasi da subito.
I gruppi femministi più radicali parteggiavano per l’abolizione totale dell’aborto; i cattolici si ponevano sulla stessa linea, sebbene nell’81 al referendum che ne proponeva l’abrogazione, il 61% della popolazione italiana- a maggioranza cattolica- si sia opposto.
In Campania, il problema dell’aborto clandestino è stato risolto solo due anni fa, quando l’ospedale “Santa Maria delle Grazie”in Pozzuoli ha iniziato a praticare interventi di aborto.
Al dibattito ha preso parte anche il prof. Franco Iacolare, docente di filosofia e vice-presidente del movimento per la vita della città di Aversa.
“Nell’ottica del relativismo-ha dichiarato- l’uomo di oggi è divenuto una cosa. Non se ne esalta più la individualità, né si cerca di tutelarne la libertà di scelta”.
Sulla stessa linea di pensiero si è posta anche Maria Teresa Pini, direttrice del Dipartimento Materno Infantile per l’ASL NA2.
In un’ ottica marcatamente laica, si è delineato l’intervento dell’Assessore per le Politiche Sociali, Andrea Morniroli.
Unanimi, in fine, si sono espressi, i partecipanti, per promuovere la libertà di scelta -in materia- della donna che per tutti è ancora in bilico.
“L’autodeterminazione- ha concluso la Pini- sarebbe davvero in pericolo, qualora si continuassero ad interpretare erroneamente gli articoli della legge in questione e a minarne i fini ultimi : la libertà, per la donna, di decidere della eventuale procreazione”.
«LIBERTA’ IN PERICOLO, NOI DONNE DIFENDIAMO LA 194»
A Giugliano dibattito sull’aborto. Gli interventi di Vitale e Pini
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