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giovedì, Maggio 9, 2024
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Imprenditore di Melito: crack da 20 milioni

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Sant’Egidio. Sequestro preventivo per decine di milioni di euro tra beni mobili e immobili. La procura di Nocera Inferiore (nella foto) ha sottoposto a sequestro penale in maniera preventiva un complesso immobiliare a Santa Giulietta in provincia di Pavia e macchinari di un’azienda operante nel settore degli alcolici. Oggetto del provvedimento della magistratura nocerina, su richiesta dei pm Elena Guarino e Giancarlo Russo, sono i beni della Vinal spa di Sant’Egidio del Monte Albino. Nell’inchiesta risulta indagato Antonio Marrone, sessantottenne imprenditore di Melito di Napoli con interessi in attività economiche in provincia di Salerno, per appurare se abbia commesso bancarotta fraudolente per distrazione. La vicenda giudiziaria si svolge a cavallo tra la procura della Repubblica e il giudice delegato ai fallimenti di Nocera Inferiore. Nel 2004, la Vinal naviga in cattive acque, ma vanta beni immobili che sarebbero valutabili in circa una ventina di milioni di euro tra cui anche uno stabilimento e altri cespiti nel pavese e i macchinari utilizzati nelle aziende. Il giudice delegato ai fallimenti Maria Luisa De Rosa concede del tempo all’azienda di Sant’Egidio per farle porre rimedio alla situazione debitoria, e per cautela fa periziare gli immobili in capo alla società, acclarandone l’esistenza e il loro rilevante valore economico. Nel corso della stessa procedura prefallimentare, la Vinal vende il complesso immobiliare alla Intervini srl di Nocera Superiore, così di fatto svuotando la garanzia patrimoniale in favore dei creditori. Il giudice De Rosa si accorge di quanto accaduto e si riserva la decisione sul fallimento in seno al tribunale. A questo punto, la Vinal presenta una perizia giurata sui propri beni strumentali e aziendali (ad esempio i macchinari) il cui valore ammonta a loro dire a oltre sette miliardi delle vecchie lire, sufficienti ad evitare il fallimento, che, però viene comunque dichiarato a dicembre 2005. Parte quindi anche la segnalazione alla procura della Repubblica da parte del curatore fallimentare e i pm Guarino e Russo che si sono già occupati di altre inchieste per bancarotta, cominciando l’inchiesta affidata alla guardia di finanza di Salerno. Gli inquirenti al momento ritengono che la Intervini srl sia riconducibile allo stesso Marrone e temono che la vendita degli immobili a suo favore da parte della Vinal sia di fatto fittizia. Nel frattempo sono stati sequestrati anche i beni mobili della Vinal.



SALVATORE DE NAPOLI – 24 febbraio 2006

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