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venerdì, Aprile 19, 2024
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TUTTI IN LIZZA PER UN SEGGIO. O QUASI

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E così la nuova legge elettorale, dopo aver riportato indietro il paese alla prima repubblica del proporzionale selvaggio (anche se a quel tempo la
preferenza la faceva da padrona), è riuscita con la compilazione dei “listoni”,
a tenere quasi sicuramente il territorio dell’agro giuglianese fuori dagli
scranni di Montecitorio. Tutte le personalità (!) politiche del nostro
hinterland ricopriranno ruoli da rincalzo o quasi, occupando posizioni che per
alcuni richiedono uno sforzo elettorale abbastanza sostenuto, mentre per la
stragrande maggioranza si tratterà di sperare in vere e proprie elezioni
bulgare. Tra i parlamentari uscenti, il giuglianese Russo di Forza Italia, è
stato con molta nonchalance spedito all’undicesimo posto della lista di FI nel
collegio Campania 1, minacciando di abbandonare il partito di Berlusconi, che a
suo dire non avrebbe mantenuto la promessa di dare la “precedenza” nelle
graduatorie agli onorevoli uscenti. La cosa che forse non è andata giù a Russo è
l’essere addirittura un posto dietro Michele Schiano di Visconti, sindaco
uscente di Qualiano, che occupa la decima posizione. Anche in questo caso la
possibilità di vedere l’esponente di Fi a Montecitorio sono remote.



Meglio di loro, e in assoluto, solo Nello Palumbo che concorre per un seggio in
Senato nella lista della Margherita. In questo caso solo un consistente exploit
del suo partito porterebbe Palumbo a palazzo Madama, infatti Palumbo occupa il
sesto posto, mentre le previsioni danno al partito di Rutelli tra i 2-3 senatori
in Campania. Per gli altri solo un ruolo da vere comparse, nell’Udeur di Mastella quinto e tredicesimo posto per Pietro Maisto di Giugliano e Antonio
Castaldo di Qualiano. In AN maglia nera per Marianna Zara all’ultimo posto, mentre Salvatore Onofaro compare nelle liste del Senato del partito di Fini agli ultimi posti. Nell’Ulivo nessun candidato proviene dall’agro giuglianese, nonostante il centrosinistra governi a Giugliano e a Marano.



La delusione più grande resta l’aver constatato come la forza politica del nostro territorio sia pari a zero. Quasi 300.000 residenti avranno come rappresentanti nomi conosciuti solo alle segreterie di partito, con nessun rapporto diretto con i comuni compresi nel collegio. Una decisione, che non fa
altro, che lasciare la nostra zona ancora più indietro, nel faticoso cammino verso una normalizzazione dal degrado che circonda il nostro hinterland.

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