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venerdì, Aprile 19, 2024
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«MARANO: CONTRADA SAN MARCO AD ALTO RISCHIO IDROGEOLOGICO»

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«In contrada San Marco di Marano è sito un bosco di castagni della specie Castanea sativa, denominato “di Foragnano” . Tale sito è raggiungibile dal territorio del comune di Marano di Napoli, con accesso immediato da via Panoramica e da via Recca, Il sito consiste della parte inferiore della Collina dei Camaldoli, che degrada verso Marano e verso la sottostante Quarto, alternando zone scoscese ad ampi terrazzamenti pianeggianti.
L’intera zona è da considerarsi ad alto rischio idrogeologico. La naturale conformazione del territorio del bosco, e la mancanza di piani di messa in sicurezza, danno vita a seri pericoli di smottamento e di valanga. La macchia presenta una fisionomia uniforme. Ricco di fauna e di flora, il Bosco di Foragnano, rimane uno degli ultimi “polmoni verdi” della popolosa città di Marano di Napoli e di molti comuni con essa confinanti.

Usando l’accesso di via Recca e prendendo il sentiero sulla sinistra, si giunge ad una collinetta dove il Gruppo Archeologico Napoletano ha individuato una cisterna a pianta rettangolare e volta a botte. Poco lontano dal foro d’ ingresso vi è una pietra rettangolare con due incassi tipica di un torchio a vite per la spremitura di olive o uva. Tale pietra poggia su un pavimento a mosaico. Presumibilmente ci troviamo nella parte rustica di una villa romana frequentata dal I al IV secolo d.C.Cotinuando a scendere sul sentiero, si giunge ad un’altra collinetta sulla quale affiorano strutture edilizie. Si tratta presumibilmente di quanto resta di una grossa villa romana frequentata tra il I ed il IV secolo d.C.

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La situazione ambientale è catstrofica: Il sito è caratterizzato dal totale abbandono. Viene usato come discarica abusiva di materiali di provenienza domestica ed industriale. Sono presenti, inoltre, numerosi telai e parti di automobili, probabilmente frutto di atti illeciti.Durante tutto l’anno viene praticata la caccia e il prelevamento di animali selvatici per fini commerciali.
Parte del sito è stata adibita, abusivamente, a pista per moto da fuoristrada.
Le numerosissime discariche, il sottobosco non messo in sicurezza, la presenza di cartucce, cause primarie di incendio, a causa del contenuto di polveri infiammabili, sono elementi di particolare pericolosità .
All’ interno del bosco, nei pressi dell’eremitaggio e’ presente un ruscello di acque scure, presumibilmente provenienti dagli scarichi domestici ed industriali della soprastante collina dei Camaldoli. L’ abusivismo edilizio è prassi, ormai, consolidata. Tutto questo in una della frazioni a più alto contenuto storico- culturale-zmbientale della zona. E come se non bastasse anche il rischio di un disastro idrogeologico imminente, che minacia l’intera zona. Le associazioni ambientaliste della zona sperano in un pronto intervento delle istituzioni per una messa in salvaguardia della zona e soprattutto per ridare alla cittadinanza
uno degli spazi più belli dell’intera Marano».

Scarica l’allegato

Comunicato Stampa di Domenico Catuogno, Presidente dell’Associazione “Area – Destra Sociale ” di Marano di Napoli

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