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martedì, Aprile 23, 2024
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LA SVEDESE SI SCOPRE, DUE MOTORI ELETTRICI ED UNO CHE BEVE BIOETANOLO

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Finalmente qualche notizia in più, i primi annunci risalivano a primavera, sarà possibile toccarla con mano. Si tratta di una 9-3 cabrio turbo a benzina, e fin qui, tutto regolare; ma, sorpresa delle sorprese, con alimentazione a bioetanolo e dotata di motori elettrici che la rendono ibrida e con trazione integrale. Ben 260 cavalli, da 0 a 100 Km/h in 6,9 secondi. Dati veramente interessanti se si pensa che il tutto avviene nel rispetto dell’ambiente.

Il segreto sta nell’inedito propulsore a scoppio tarato per la combustione a bioetanolo e nei due motori elettrici di potenze diverse, uno da 35Kw montato al posteriore e moderato dall’ISG (Integrated Starter Generator) che oltre a ripartire le potenze, e fare da motorino d’avviamento è un secondo motore elettrico capace di 15 Kw per dare man forte nelle partenze e nelle riprese. La Saab con questa trovata comincia a pensare all’ibrido come ad un complemento prestazionale alla tradizionale propulsione a scoppio.

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Di questo propulsore si apprezza il gran “silenzio” e l’assenza di fumi di scarico grazie anche alla modalità denominata “fuel saving” che vuol dire appunto risparmio di carburante, la 9-3 hybrid è infatti capace di raggiungere un massimo di 50 Km/h solo con l’energia elettrica e con un’autonomia. Chiaramente a chi questo dovesse non bastare, c’è la combustione a bioetanolo che, viene ricavato dalle canne da zucchero o da altre biomasse. Per una riduzione di emissioni di anidride carbonica del 90% rispetto ai combustibili fossili tradizionali.

Peccato che in discorsi come questo c’è sempre qualche controindicazione. Si pensi che se gli Stati Uniti dovessero produrre il bioetanolo necessario a coprire l’attuale consumo di benzina, dovrebbero coltivare il 40% del loro territorio a canna da zucchero. Saab dal suo punto di vista cerca di venire incontro al problema appunto proponendo la soluzione ibrido+bioetanolo come un ponte in attesa di futuri sviluppi.

Un plauso in tal senso va appunto ai tecnici svedesi che hanno saputo dotare questo veicolo addirittura di una potenza maggiore del 25% rispetto alla versione a benzina; il problema del peso maggiore dovuto alla presenza delle batterie, è stato superato grazie all’adozione delle quattro ruote motrici. Cresce anche l’autonomia, ben 800 Km. Il propulsore funziona inoltre, anche con un mix di bioetanolo e benzina grazie ad un opportuno trattamento delle valvole e degli organi interni. Nessuna pecca anche in fatto di affidabilità che, a quanto dichiara la casa, non differisce di una virgola da quella della 9-3 di serie.

Nessun aggravio di manutenzione. Le batterie sono progettate per durare quanto l’auto e sono maintenance free (anch’esse non necessitano di manutenzione). Il motore poi, è tutto in alluminio con funzione di spegnimento ed accensione ad ogni stop completa il quadro. E se ancora tutto questo non dovesse bastare c’è anche il sistema di recupero energia che permette di ricaricare le batterie in caso di frenata e di rilascio dell’acceleratore.

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