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giovedì, Aprile 25, 2024
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Il teologo: Internet mette a rischio la fede

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”Da Internet viene un rischio reale per l’ortodossia della fede cristiana ed in particolare di quella cattolica”. A lanciare l’allarme e’ padre Antonio Rungi, teologo morale, superiore provinciale dei passionisti di Napoli. ”La pluralita’ dei siti -afferma padre Rungi- che attaccano sistematicamente la Chiesa cattolica in tutto il mondo ed in tutte le lingue deve far aprire gli occhi a quanti navigano su Internet ”. ”Ci sono presunti cattolici che si spacciano per tali per far passare idee etiche e religiose contrarie alla fede cristiana. Non e’ facile identificare tali soggetti, ma c’e’ una strategia sottile e chiaramente finalizzata a mettere confusione nella mente e nella fede di quanti sono cattolici”, prosegue il teologo, ricordando poi che che ”i siti cattolici sono approvati dall’autorita’ ecclesiastica o comunque fanno riferimento a Diocesi, parrocchie, Istituti di vita consacrata, facolta’ teologiche, istituzioni varie, associazioni, case editrici, e simili che sono in comunione con la chiesa di Roma e con le chiese particolari”. ”Consultare questi siti e soprattutto accettare posta elettronica inviata da questi soggetti e’ una sicurezza, anche se parziale, in quanto i testi pubblicati vanno attentamente valutati alla luce degli insegnamenti del Magistero e della fede professata. Pertanto, una forma di censura sui siti che offendono la chiesa cattolica, i sacerdoti, le singole persone e’ necessario operarla a monte”, suggerisce padre Rungi. ”Ci sono strumentazioni adeguate al riguardo che possono e debbono essere attuate mediante la stessa comunicazione telematica. Bloccare siti all’origine e’ cosa facile e possibile anche per non far proliferare a dismisura gli errori di fede e di morale che si diffondo attraverso la rete telematica. Prevenire e’ meglio che reprimere -afferma il teologo- anche in questo campo delicato che tocca la sfera personale e la scelta della propria fede che deve essere rispettata da tutti, anche dai nuovi untori dell’errata religione. Si’ invece a quei siti e a quei forum che permettono il leale confronto delle varie tesi e lasciano la possibilita’ di scelta a quanti partecipano alla discussione, dando il loro personale contributo di idee e testimonianze”. Quindi ”un invito -conclude padre Rungi- ai genitori, agli educatori, ai sacerdoti, ai vescovi, ai religiosi a vigilare affinche’ la zizzania dell’errore dottrinale e morale non venga diffuso attraverso la rete telematica, senza alcun controllo e verifica dei messaggi ricevuti. Come per altri problemi cosi’ anche per questo e’ necessario correre ai ripari prima che sia troppo tardi. La responsabilita’ in questo settore e’ di tutti i cristiani e cattolici, soprattutto di coloro che sono impegnati in prima persona in questo delicato campo dell’informazione e della trasmissione della fede”.

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