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martedì, Maggio 7, 2024
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Schianto contro un guard-rail uccisi due militari napoletani

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La Lancia Y sulla quale viaggiano esce di strada, per due dei tre militari che nella notte tra sabato e domenica percorrevano l’A4 in direzione Venezia, non c’è stato nulla da fare. Umberto Palumbo, 23 anni di Giugliano, e il coetaneo Giuseppe D’angelo, di Melito, muoiono sul colpo; in gravissime condizioni è ricoverato all’ospedale di Palmanova (in provincia di Udine), il terzo ragazzo, il caporal Antonio Orlando, 25enne originario di Altavilla, nel salernitano. I due napoletani, militari in ferma breve presso il reparto Comando e Supporti Tattici della brigata «Pozzuolo del Friuli» di Gorizia, assieme al compagno graduato, sabato sera avevano avuto qualche ora di permesso ed erano usciti di caserma. Verso le 4,30 della mattina successiva, l’auto, guidata da Palumbo, per cause ancora tutte da accertare, finisce fuori strada. L’impatto, presumibilmente contro un guard-rail, è violento, i due militari napoletani muoiono sul colpo. La dinamica resta al vaglio degli inquirenti. Nel frattempo il comando militare avverte i parenti. Una telefonata raggiunge il civico 47 del rione De Gasperi di Giugliano dove abita la famiglia Palumbo; a poco più di un chilometro, al civico 6 di via Errico de Nicola nel comune di Melito, anche la famiglia D’Angelo viene messa al corrente della tragedia. Nella prima serata di ieri le famiglie raggiungono l’obitorio dell’ospedale di Palmanova dove si trovano le salme delle due giovani vittime. Palumbo, che aveva anche preso parte alla missione Antica Babilonia in Iraq, era in servizio dal 9 luglio 2003 come operatore radioscriventista; aveva ricevuto due note di merito dal capitano di compagnia, cosi come il collega e grande amico di Melito. Effettivo dal 2005, D’Angelo era un operatore informatico inserito nell’ufficio matricole: stamattina avrebbe ricevuto il suo secondo elogio per l’eccellente condotta. «Due bravi ragazzi, si erano distinti per la loro grande abnegazione, amavano il loro lavoro», così li ricorda il tenente Errico, loro comandante, al quale è toccato il triste rito del riconoscimento delle salme. Stamattina sarà allestita una camera ardente, poi le bare con i corpi rientreranno a Napoli avvolte dal tricolore. Ad accoglierle, i familiari distrutti dal dolore; ad accompagnarli, il ricordo di un’intera compagnia che, come ricorda il comandante di Brigata, il generale Gerometta «era divenuta la loro famiglia d’adozione».


MONICA D’AMBROSIO IL MATTINO 25 SETTEMBRE 2006

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