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30ENNE DI MUGNANO MUORE SUL CANTIERE TAV TRA AFRAGOLA E CAIVANO

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Sono già ventinove le vittime per incidenti sul lavoro nel 2007. L’ultima in un cantiere dell’Alta velocità tra Afragola e Caivano. Antonio Maisto, 30 anni, di Mugnano, sposato e papà di una bambina di otto mesi, dipendente della Consortile Iris, è morto nel reparto di rianimazione del Cardarelli, dove era stato ricoverato nel pomeriggio di venerdì, dopo essere stato schiacciato da una barriera di cemento, che si era sganciata da una gru. «È davvero una strage infinita quella a cui assistiamo da anni», accusa Giovanni Sannino, segretario regionale della Fillea-Cgil. «Nei cantieri legali come quelli della Tav, assistiamo a una eccessiva polverizzazione degli appalti, e questo comporta una ricaduta negativa sulla qualità della sicurezza. Quando si muore sul lavoro – continua il sindacalista – la colpa non è mai da ricercare nella fatalità, ma nelle carenze strutturali e nella mancata attuazione della misure antinfortuni». Antonio Maisto, dipendente della ditta che sta realizzando in subappalto dalla Società Condotte tre chiloemtri di strade e uno di binario, era impegnato con alri due colleghi a posizionare con la gru alcuni pezzi di «new jersey», le barriere di cemento utilizzate anche come spartitraffico. Una di queste, agganciate al cavo di una gru, si è improvvisamente sganciata, centrando l’operaio che non ha fatto in tempo a mettersi al riparo. L’uomo è stato colpito all’addome. Soccorso, è morto in ospedale per le gravi ferite riportate. Il magistrato ha aperto un inchiesta, e disposto il sequestro della salma che è stata trasportata all’Istituto di Medicina legale del secondo Policlinico, dove verrà eseguita l’autopsia. E dal sindacato arriva forte l’appello affinché sia fatta «piena chiarezza sulle responsabilità». E aggiunge Sannino: «La morte di Maisto racconta una verità che Fillea aveva denunciato già al Senato e alla prefettura di Napoli lo scorso anno: sui cantieri, nonostante l’apporto degli enti paritetici sugli infortuni, c’è una regressione in fatto di sicurezza».


MARCO DI CATERINO

IL MATTINO – 04 mar 2007

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