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domenica, Giugno 16, 2024
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RIFONDAZIONE SFIDA L’EMBARGO, DATTERI IRACHENI IN VENDITA A GIUGLIANO

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GIUGLIANO – Rifondazione comunista sfida l’embargo. Da Giugliano parte la nuova campagna contro la guerra all’Iraq e le sanzioni che da oltre un decennio tormentano il Paese arabo. Domenica mattina, gli attivisti del Prc, assieme ai volontari delle associazioni ”Un Ponte Per…” e ”Napoli Nord” venderanno datteri prodotti in Iraq ed importati illegalmente in Italia, in violazione della legge 278 del 1990. Il ricavato della vendita verrà utilizzato per sostenere progetti di aiuto umanitario a favore del popolo iracheno (ristrutturazione di scuole, centri sanitari, centrali di potabilizzazione delle acque). La vendita avrà inizio alle 10 in piazza Matteotti, pieno centro di Giugliano. Una provocazione. Un atto di opposizione alla guerra che da mesi si sta preparando contro l’Iraq.
”La nostra iniziativa ha un valore altamente simbolico, perché violando l’embargo tende a richiamare l’attenzione sulle drammatiche conseguenze che questo ha sulla popolazione civile, ridotta alla fame e uccisa dalla mancanza di medicinali – spiega Antonio Poziello di Rifondazione Comunista -. Dieci anni di sanzioni non hanno rovesciato Saddam Hussein, anzi lo hanno rafforzato”. I datteri sono stati acquistati direttamente da contadini del sud dell’Iraq, sono stati sterilizzati, essiccati e impacchettati in Iraq ed importati in Italia, dopo aver passato due frontiere ed aver cambiato due volte identità. Prima della importazione il prodotto è stato fatto analizzare sia da un laboratorio iracheno che da uno italiano per verificare la conformità alle norme sanitarie italiane e per verificare l’assenza di uranio impoverito.
Domenica mattina sarà anche allestita una mostra fotografica intitolata “Bambini sotto l’ embargo”. In esposizione le immagini più sconvolgenti di dieci anni di sanzioni. Sono, infatti, i più piccoli a soffrire maggiormente le restrizioni dell’Onu all’Iraq. “Dieci anni di embargo hanno impedito che arrivassero in Iraq i vaccini contro le epidemie, i macchinari per i test sulla leucemia, il sangue per le trasfusioni – spiegano le organizzazioni umanitarie -. Tutto quello che è stato recapitato sono solo farmaci scaduti”.

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