13.1 C
Napoli
lunedì, Maggio 6, 2024
PUBBLICITÀ

Mandano in tilt le industrie arrestati i ladri di cavi

PUBBLICITÀ

Rubano i cavi di notte: salgono sui pali, smontano i fili del telefono, li bruciano e ci ricavano il rame, che poi rivendono oppure lavorano artigianalmente. Un furto elementare, che si ripete costantemente, e che sta mettendo in ginocchio l’area industriale di Ponte Riccio a Giugliano. I responsabili sono per lo più i nomadi che da oltre 15 anni vivono a ridosso dell’area Asi. Più di 600 rom accampati in condizioni disumane, in baracche malandate, senza i servizi elementari, a ridosso di discariche e sversatoi, nel bel mezzo degli insediamenti industriali. L’altro giorno è scattata l’operazione «Fili del telefono». I carabinieri di Giugliano, diretti dal capitano de Biase e dal tenente Russo, con l’ausilio di un elicottero messo a disposizione dall’Elinucleo dei carabinieri di Pontecagnano, hanno provato a bloccare il fenomeno. Sono finite in manette due persone. Uno di questi, Sejdovic Ferdi, 70 anni, cittadino bosniaco, domiciliato nel campo nomadi, era stato già sorpreso dai militari nel marzo scorso. Gli fu ordinato di lasciate l’Italia entro 5 giorni. Con lui è stato arrestato Elhail Hamed, 36 anni, a cui è stata imputata anche l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. L’operazione dell’Arma non ha fermato le polemiche. La situazione nell’area industriale di Giugliano è a livelli di guardia. «Siamo allo stremo; questa storia si trascina da troppo tempo», lo sfogo è di Francesco Saverio De Maria, presidente del Consorzio imprenditori Giugliano, un’associazione di imprese. Vi aderisco 37 aziende su 53 localizzate nella zona e da tempo combattono per recuperare agibilità e servizi alle loro attività produttive. «Ci accusano – dice De Maria – di essere contro i rom. Ma non è così. Non ce l’abbiamo con i nomadi ma con chi di loro si rende responsabile di continue aggressioni alle nostre aziende». Le imprese aspettano da anni il decollo di un progetto del Consorzio Asi di Napoli e della Regione Campania, che, per una spesa di 5 milioni, prevede la recinzione degli 80 ettari dell’area Asi, con controllo ai varchi e torrette di vigilanza. «Siamo in attesa – dice De Maria – di una variante al progetto. Con essa lasciamo il campo rom fuori dell’area e possiamo procedere». «Se ci sono delinquenti – replica Mimmo Di Gennaro, dell’Opera nomadi di Giugliano – vanno arrestati. Ma qui si generalizza con troppa facilità. In quel campo ci sono 600 esseri umani di cui bisogna occuparsi in maniera dignitosa». Il Comune è al lavoro, con la Provincia, per allestire un villaggio attrezzato (costo, 130.000 euro) in grado di ospitare altrove almeno 200 nomadi. «I crimini vanno puniti – dice il sindaco di Giugliano Francesco Taglialatela – Ci auguriamo che le operazioni dei carabinieri diano una svolta alla situazione. Resta aperta la questione dei progetti di intervento su cui noi stiamo lavorando». «Non si può più aspettare – aggiunge il deputato dei Verdi Tommaso Pellegrino, che ha presentato un’interrogazione al ministro degli Interni – di questo passo rischiamo di mandare al collasso uno dei pochi distretti industriali che creano ricchezza e occupazione».


ANTONIO MENNA – IL MATTINO 4 APRILE 2007

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Matteo, il 25enne italiano arrestato negli USA: “È stata una tortura ma sono sopravvissuto”

Uno studente italiano di 25 anni, Matteo Falcinelli, originario di Spoleto, è stato arrestato in Florida, a Miami, con...

Nella stessa categoria