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TROPPE MORTI SUL LAVORO, I SINDACATI ACCUSANO GLI ENTI LOCALI

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Il 75% degli appalti in Campania è gestito direttamente da enti pubblici: Regione, Provincia, Comuni direttamente chiamati in causa sul tema della sicurezza non solo come controllori ma anche come committenti. Responsabili, cioè, di quanto accade nei cantieri. Un dato che i sindacati pongono come centrale nel confronto sugli incidenti nei luoghi di lavoro: fino ad oggi gli enti locali campani hanno fatto troppo poco. «Basta riflettere su un dato – spiega Anna Rea, segretario regionale della Uil – le verifiche sono delegate, oltre che all’ispettorato del lavoro, anche alle Asl. Per le cinque aziende sanitarie napoletane ci sono appena 15 ispettori in organico, un numero assurdamente basso che deve coprire un territorio con 92 Comuni e circa quattro milioni di abitanti. Mi chiedo se il piano triennale della Sanità della Regione, che prevede dei tagli al personale, non debba piuttosto preoccuparsi di aumentare l’organico degli ispettori Asl. Nella città di Napoli, poi, ci sono molti incidenti. Segno che si è fatto poco. Dal capoluogo potrebbe, invece, partire un modello di controllo. Ci sono aree, come Bagnoli e Napoli est, che sono decisive per lo sviluppo dove si potrebbe sperimentare un controllo affidato a un tavolo di confronto tra sindacati, imprese e enti locali sotto il controllo del prefetto Pansa. Dopo sei mesi di monitoraggio si tirerebbero le somme di questo esperimento». Enti pubblici poco impegnati sul piano dei controlli, l’accusa dei sindacati è chiara. «Non si può continuare – afferma Pietro Cerrito – con la logica degli appalti al massimo ribasso. Dovendo compiere dei tagli è logico che alcune imprese scelgano di risparmiare sulla sicurezza anche se, per legge, non sarebbe consentito. Regione, Provincia, Comune vengono allo scoperto solo quando ci sono, purtroppo, dei fatti di cronaca, degli incidenti. Passata l’onda di indignazione torna il silenzio. Eppure, di fronte alla difficoltà di compiere controlli, ci potrebbe essere un impegno, ad esempio, delle polizie municipali. Ma come pensare a un ulteriore impegno se non si riesce nemmeno a presidiare le corsie preferenziali? Una task force delle forze dell’ordine per il controllo dei cantieri garantirebbe una pressione maggiore sulle imprese, garantirebbe maggiore sicurezza». «Dopo le morti sul lavoro – conclude Michele Gravano, leader della Cgil – avvenute recentemente e le conclusioni della conferenza sulla sicurezza che si è svolta a Napoli, sollecitiamo il Parlamento ad una rapida approvazione dei provvedimenti recentemente varati dal Governo. La Regione, il Prefetto e la magistratura, devono attivare rapidamente un tavolo di confronto con le parti sociali e gli imprenditori, per coordinare un piano di intervento sul fronte della prevenzione e del controllo. La priorità è l’aumento del numero degli ispettori».



salvo sapio – 17 aprile 2007

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