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mercoledì, Giugno 26, 2024
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Fiaccole per la legalità in piazza la città non c’è

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Il giorno della speranza. Ieri sera alle nove, centinaia di candele sono state accese per ricordare Francesco Gaito, il tabaccaio di Sant’Antimo ucciso lunedì scorso da due malviventi, mentre si recava in banca a depositare i soldi dell’incasso. Una fiaccolata a cui hanno partecipato cinquecento persone, moltissimi i ragazzi, al termine di un consiglio comunale straordinario, nel corso del quale è stato deliberato all’unanimità di chiedere al governo di dare maggiore potere al sindaco e più risorse economiche per la sicurezza sociale. Attorniato dagli amici, anche Antonio Gaito, il figlio del tabaccaio ucciso che ha sussurrato: «Mi aspettavo più gente. Ma già questo va bene così». Alle sei, nell’aula del consiglio comunale Daniela Cappuccio, 14 anni, il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi, ha presentato don Luigi Merola, l’ex parroco di Forcella, e il sostituto procuratore Franco Roberti. L’incontro fissato un mese fa per la presentazione del libro «Forcella» scritto da don Merola, si è spostato sul tragico episodio. «Fate funzionare bene gli occhi e le orecchie. Usate bene la bocca. E chi ha visto parli. Scelga il modo più opportuno, ma parli», ha ammonito il parroco di frontiera. «Dobbiamo meritarci la fiducia della gente – ha detto Franco Roberti – Con il nostro impegno non basta. Occorre uno sforzo straordinario di tutti, società civile e mondo politico, per migliorare la prevenzione e contrattaccare il cuore della criminalità, essa sia organizzata o no». All’incontro erano presenti gli onorevoli Antonio Pezzella e Luigi Cesaro, il senatore Franco Malvano, l’assessore regionale Corrado Gabriele, il consigliere regionale Nicola Marrazzo, il presidente della Confcommercio della provincia di Napoli Antonio Pace, e i sindaci e gli amministratori comunali di Frattamaggiore, Frattaminore, Casandrino, Arzano e Qualiano. E ieri sera la fiaccolata ha attraverso le strade del paese dell’omertà, dove nemmeno una telefonata anonima è arrivata agli inquirenti per fornire una minima traccia sugli assassini di Francesco Gaito. L’unico sussulto viene dai carabinieri. Hanno fermato due persone. Mercoledì notte. Pregiudicati di Sant’Antimo. Scorrazzavano per nella città blindata, a marmitte spiegate a bordo di una moto Honda Hornet e di un Berverly. Moto e scooter rubati. Con le targhe di altri motocicli. Da queste parti così si muovono e scappano rapinatori e assassini. Li hanno fermati i carabinieri del maggiore Fabio Cagnazzo. Ufficialmente i due sono solo accusati di ricettazione e riciclaccio. Sono sotto pressione. Un interrogatorio dietro l’altro. Gli investigatori vogliono sapere dove e con chi stavano lunedì mattina.


MARCO DI CATERINO – 13 OTTOBRE 2007

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