Una folla di cittadini, ambientalisti e ciclisti ha invaso via Foria questa mattina, portando con sé striscioni che recitavano “A 30 chilometri la città si muove meglio“, “Napoli città 30 subito!”, un grido di protesta e richiesta di cambiamento dopo l’ultima tragedia che ha colpito Napoli. La morte di Maria Antonietta, una donna di 68 anni travolta da un’automobile mentre attraversava la strada, ha scosso la comunità e ha spinto molte organizzazioni, tra cui Legambiente, a organizzare un flash mob nell’ambito della Clean Cities Campaign.
Come riporta Il Mattino il sit-in ha visto la partecipazione di diverse realtà locali, tra cui Cicloverdi, Fiab Napoli e Napoli Pedala, tutte unitamente impegnate nella tutela dei diritti dei pedoni e nella promozione di una mobilità urbana sicura ed ecologica. I volontari hanno concentrato i loro sforzi per chiedere con forza un cambiamento radicale in una città dove negli ultimi diciotto mesi si sono contate ben 17 vittime della strada.
Il problema della sicurezza stradale
Francesca Ferro, direttrice di Legambiente Campania, ha sottolineato l’urgenza di affrontare la questione della sicurezza stradale, specialmente per i pedoni, e ha proposto soluzioni concrete come la riduzione della velocità del traffico a 30 chilometri orari, la creazione di piste ciclabili e l’installazione di dossi per rallentare il transito delle auto. Queste misure, secondo Ferro, sono fondamentali per garantire la sicurezza dei cittadini mentre si spostano per la città.
Inoltre, la direttriche ha evidenziato le difficoltà legate alla scarsa disponibilità di trasporto pubblico a Napoli, che ha un impatto negativo sulla vita sociale ed economica dei cittadini. Secondo l’Osservatorio Stili di Mobilità di Legambiente ed IPSOS, il 29% del campione ha dovuto rinunciare a visite mediche o opportunità di cura a causa dei tempi di spostamento troppo lunghi, dei costi elevati o della mancanza di servizi di mobilità adeguati.
Parallelamente al flash mob, Legambiente ha presentato dati allarmanti sull’inquinamento atmosferico e sulle prestazioni della mobilità urbana a Napoli. Gli ambientalisti hanno sottolineato la necessità urgente di ridurre le concentrazioni di inquinanti atmosferici entro sei anni, per rispettare i limiti stabiliti dalla nuova direttiva sulla qualità dell’aria.