L’antichissimo retaggio culturale della dinastia è ancora presente nelle famiglie italiane, nonostante, la società consumistica-capitalistica e la pervasiva rivoluzione digitale. Nemmeno le organizzazioni criminali riescono a rinunciare ai legami di sangue per condurre i loro affari, infatti, questo costrutto mentale è recentemente riemerso in due inchieste della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Dunque la cronaca ha portato alla ribalta Francesco Abbinante, figlio 26enne del boss Guido, e il 21enne Massimiliano Esposito jr, secondogenito del capoclan di Bagnoli.
“Quello che avete è di mio padre”
Un commerciante di autoricambi ha vissuto un incubo per 6 mesi e poi è stato costretto a chiudere la sua attività a Qualiano. Il 9 ottobre del 2023 l’ex giovane reggente del clan Abbinante avrebbe rivolto la prima minaccia ad un parente del titolare dell’attività commerciale: “Tutto quello che fate qua, passo una volta al mese, mi dovete dare tutto a me, perché tutto quello che avete è di mio padre“.
Queste richieste estorsive sono culminate nell’incendio doloso dei locali dell’attività commerciale avvenuta a mezzanotte del 19 aprile 2024. Nella stessa inchiesta è stato indagato anche Francesco Pio Esposito, figlio del ras degli Abete-Abbinante Giovanni Esposito, conosciuto con l’alias ‘o muort’
Il clan, originario di Marano e conosciuto nell’ambiente criminale come i maranesi, è stato tra le organizzazioni più sanguinarie e temute di Scampia. Nel 2004 la famiglia di camorra partecipò alla prima Faida di Scampia durante la quale si scontrarono i Di Lauro e gli Scissionisti. Francesco è il fratello di Arcangelo e di Gennaro, tutti sono figli del potente boss.
La regola del clan Abbinante: “Il reggente deve essere uno di famiglia”
I rapporti difficile tra ‘o Scugnato e il figlio junior
Nel corso del blitz condotto contro la mala di Bagnoli è finito in manette anche Massimiliano Esposito jr il quale, secondo le accuse della Procura, attuava le direttive del padre e della madre Maria Matilde Nappi. Il rapporto tra il boss e il figlio viene ricostruito attraverso diverse intercettazioni, spesso ‘o Scugnato critica il 21enne per la sua irruenza ma la vera paura del capoclan sarebbe di essere scalzato dai figli nell’organigramma dell’organizzazione.
In altre occasioni Esposito senior mostra di avere fiducia nel Piccirrillo definendolo già collaudato, comunque, il boss temeva anche per incolumità del figlio che pubblica storie sui social e gira con la pistola. Una volta Junior intascò anche i soldi dei parcheggi, destinati alla cassa del clan.
Nonostante i difficili rapporti tra i due, il capoclan di Bagnoli crede nonostante i litigi che: “Sangue è sangue” e “Si fa pace”. Nel luglio del 2022 il 21enne si pavoneggiava al telefono con una ragazza: “Ricordati una cosa … deve morire mia sorella io sono Junior Esposito quello che voglio nella vita quello mi prendo”.
Il racket sui parcheggi a Bagnoli fece esplodere la rabbia del boss contro il figlio