Passa dal carcere all’obbligo di dimora nel comune di Formia Vincenzo Madonna, 45enne imprenditore accusato di essere legato alla famiglia Licciardi e poi ai Contini-Bosti. I giudici della Settima Sezione Penale del tribunale di Napoli, accogliento l’istanza dell’avvocato Ferdinando Letizia, hanno concesso a Madonna la scarcerazione.
Secondo l’accusa avrebberapidamente scalato le gerarchie della cosca grazie alla sua parentela con il boss Giuseppe Ammendola, alias “Peppe ’o guaglione”, referente del clan nella zona del Borgo Sant’Antonio Abate. A Madonna la Procura contestava l’impegno nella gestione delle attività di riciclaggio e reimpiego dei proventi dell’organizzazione attraverso il reinvestimento in attività di autolavaggio e autonoleggio dislocate nei pressi dell’aeroporto di Capodichino, ma anche in bar-pasticcerie e in attività di ristorazione.

