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giovedì, Aprile 18, 2024
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Addio alle piazze di spaccio a Fratta, i giovani chiamano i pusher al telefono

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A Frattamaggiore il sistema delle piazze di spaccio è ormai tramontato. Il nuovo modello criminale è emerso in seguito agli arresti realizzati ieri dai carabinieri della Compagnia di Giugliano. I pusher hanno venduto hashish, marijuana e cocaina ai frequentatori della Movida attraverso nuove modalità: dopo i contatti telefonici gli spacciatori hanno consegnato la droga ai clienti in strada e a domicilio, talvolta gli scambi sono avvenuti in appartamenti affittati a tale scopo.

LA VIOLENZA

A suon di violenti pestaggi e aggressioni, anche con l’utilizzo di mazze da baseball e manganelli, avevano conquistato il predominio dello spaccio tra Frattamaggiore e Frattaminore. Sono almeno 4 gli episodi di aggressione accertati a carico di pusher che fino ad allora avevano gestito lo spaccio. E’ il retroscena che emerge nell’inchiesta che ha portato sotto inchiesta 11 soggetti ritenuti a vario titolo responsabili di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e di estorsione aggravati dal metodo mafioso. L’indagine è stata eseguita dalla Compagnia dei carabinieri di Giugliano, guidati dal capitano Andrea Coratza, coordinati dalla DDA.

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Una delle vittime finì anche in ospedale con una prognosi di 30 giorni. Millantavano di appartenere ad un nuovo clan, per questo motivo è stata contestata al gruppo la modalità camorristica. “Qua ora la roba la vendiamo noi”, questa una delle frasi verosimilmente pronunciate per minacciare i rivali che fino a quel momento vendevano la droga, soprattutto nelle zone della movida.

I NOMI

Gli arrestati sono Michele Giordano classe ’88, Salvatore di Silvestre classe classe ’90, Luigi Cioccia classe ’72, Giuseppe Cristiano classe ’85: tutti portati a Poggioreale. Rosetta Benedetto classe ’59 è detenuta a Pozzuoli.

Disposti gli arresti domiciliari per Giulia Giordano del ’83, Raffaele Abate Imperatore’88, Antonio Puro del ’87, Raffaele Pezzella del ’82. Sono stati sottoposti all’obbligo di firma Gaetano Anatriello del ’86 e Maurizio Darone del ’90.

LE INDAGINI

Le attività investigative sul loro conto hanno avuto inizio nel 2016 quando a Frattamaggiore si erano registrati episodi di violenza fin da subito valutati come espressione di uno scontro per il controllo sul territorio tra organizzazioni criminali che avevano l’interesse ad accaparrarsi le piazze di spaccio. Le ‘nuove leve’ avevano deciso di prendere il predominio sul territorio e si opponevano con violenza a qualsiasi persona che si permetteva di vendere stupefacente senza il loro consenso

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