Qualche volta, la vita, regala anche una seconda possibilità. E’ questo il caso, come riportato da “Il Mattino”, di Antonio Acamapora, pizzaiolo 47enne di Agerola che un mese fa si è visto assegnare una condanna di dieci anni per Omicidio volontario.
Acampora ha ottenuto i domiciliari dopo due anni di reclusione trascorsi con un comportamento impeccabile ed esemplare. Ovviamente non potrà beneficiarne nella sua Agerola ma dovrà farlo in Friuli, in un paesino in provincia di Udine, dove di sera potrà tornare a fare il mestiere di una vita, il pizzaiolo.
L’accaduto
Era il 25 Ottobre 2016 quando Antonio Acampora, fino a quel momento incensurato, incontrò in strada ad Agerola Gennaro Medaglia, suo presunto rivale in amore.
Quella sera, forse in preda ad uno scatto d’ira, Acampora spinse il piede destro sull’accelleratore ed investii il 58enne geometra comunale, da tutti conosciuto come ‘Rino’.
La motivazione
Tutto ciò non sarebbe accaduto se Antonio Acampora non fosse stato convinto che la vittima avesse una relazione con la sua ex compagna e che fosse quindi la causa della fine della loro relazione. Acampora si era sempre professato innocente quando veniva interrogato dai giudici. Le immagini delle telecamere di sicurezza però, mostrarono chiaramente che la sua Golf accelerò in maniera decisa per investire e uccidere il ‘rivale’.
Le indagini
Secondo una perizia tecnica Acampora accelerò volontariamente. Il 47enne non ha mai formalmente confessato l’omicidio, ma non si è mai sottratto agli accertamenti investigativi. Le prove nei suoi confronti sono apparse fin da subito schiaccianti. E’ stato così immediatamente fermato dalla Procura di Torre Annunziata che ha però escluso la premeditazione dell’omicidio.
La sentenza
Il pizzaiolo è stato condannato a 10 anni di carcere e a risarcire con 80.000 euro ognuna delle parti coinvolte (i membri della famiglia Medaglia).
Dopo pochi mesi di carcere però, nella giornata di ieri, è arrivata la decisione da molte parti inattesa: Acampora può uscire dal carcere. Grazie al suo avvocato difensore, il penalista Francesco Attanasio, sconterà il resto della pena ai domiciliari.