Una lite in famiglia scaturita in aggressione, il tuitto avvenuto durante la processione della Madonna dell’arco in via Cassano. A seguito del processo sono arrivate le condanne per lesioni e percosse a carico di Pierchio Francesco, della moglie Cannavacciuolo Carmela, e del loro figlio Pierchio Gennaro.
Gli imputati, con la collaborazione dell’altro figlio Pierchio Mario (sottrattosi sl giudizio direttissimo) furono tratti in arresto e giudicati con rito direttissimo in data 9 marzo 2020. All’esito del giudizio di convalida i 3 imputati (marito, moglie e figlio) furono sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, successivamente revocato nel luglio del 2020. Dopo quasi 4 soni di dibattimento le parti civili (difesi dall’Avv. Antimo Castiello del Foro di S. Maria C.V., difensore di fiducia dei sig.ri Pierchio Emilia, Pierchio Ernesto e Flagiello Filomena, costituite parti civili poiché persone offese) sono riusciti a dimostrare la colpevolezza degli imputati, resisi protagonisti di un vero e proprio agguato nei confronti dei loro parenti per questioni di eredità.
Furono selvaggiamente percossi sia la sig.ra Pierchio Emilia che suo fratello Pierchio Ernesto. Ma soprattutto gli imputati non esitarono a percuotere barbaramente la anziana madre Flagiello Filomena (madre dell’imputato Pierchio Francesco, suocera di Cannavacciuolo Carmela e nonna di Pierchio Gennaro e Pierchio Mario). I tre imputati sono stati condannati alla pena di mesi 8 di reclusione nonché al risarcimento dei danni patiti e patendi da tutte le parti civili costituite. Il movente dell’eredità tanto sottolineato dalla difesa degli imputati, in realtà rappresentava un’aggravante per futili motivi al punto da provocare lesioni gravi ai fratelli ed alla di lui madre